29 gennaio 2009

FACCE DI BRONZO E SILENZI D’ORO.

 Introduzione alla lettura
(9)
29/01/2009


Credo che mai nessun umano abbia pensato ad una soluzione di un eccidio mostruoso con una soluzione così pericolosa. Mai nella storia dell'Umanità si era innescata una bomba ad orologeria di così inaudita potenza.
Gli antefatti. Il movimento nazista pianifica scientemente la scomparsa di un popolo, quello ebreo. Non è la prima volta che succede.

 

FACCE DI BRONZO E SILENZI D’ORO.


Nel corso dei secoli questo popolo è stato più volte perseguitato dai seguaci delle altre due religioni terrestri. Comprendo che per esseri evoluti il solo pensare che ci possano essere tre divinità diverse fa sorridere, con tutti i dubbi che ci sono già sulla figura di un solo Dio. Ma tant'è questo succede sulla terra. Storicamente sono i Cattolici ad avercela a morte con il popolo ebreo. Lo accusano di essere un popolo deicida per avere ucciso Gesù Cristo. La cosa potrebbe essere facilmente ribaltata per chi avesse un po” di spirito critico. Chi crede nella figura di Gesù, figlio di Dio o solo figlio dei suoi tempi, dovrebbe essere grato al popolo di Israele per avergli dato i natali ma cercare nelle religioni quel minimo di raziocinio è certo impresa ardua.
Personalmente non credo che il popolo di Israele sia un popolo eletto ma sono convinto che a forza di subire pogrom, violenze, ingiustizie gli ebrei hanno sviluppato degli anticorpi. Hanno dovuto costantemente pensare a come sopravvivere alle avversità e questo li ha portati a sviluppare un'intelligenza più viva di molti altri popoli.
Ma ritorniamo a quella furia omicida che li voleva sterminare. Alla fine della guerra il mondo si sentiva sicuramente in colpa per il mostruoso massacro perpetrato ai danni del popolo ebraico dai nazisti. Questo, unito al fatto che presso gli ebrei era più forte che mai il movimento Sionista, che preconizzava da tempo il ritorno degli ebrei in Palestina, permise a molti ebrei di raggiungere la Palestina e fu debole l'opposizione delle grande potenze alla formazione di uno stato ebraico. Gli acquisti di terre dai nativi palestinesi, forme violente di terrorismo da parte del movimento sionista contro inglesi e palestinesi, una certo pessima figura dei regimi arabi, alcuni dichiaratamente filonazisti durante la guerra, non agevolarono di certo l'ascolto delle ragioni dei palestinesi.
E nel 1948 nasce in Palestina uno stato che non avrebbe mai dovuto vedere la luce in quella terra. Perché in una terra santa per tre religioni, installarvi uno stato che si riferisce ad una sola religione non poteva che significare guerra continua.
Badate bene i primi coloni ebrei, malgrado episodi di terrorismo, avevano sicuramente un concetto elevato di democrazia, con tutto quello che era loro capitato, da pensare bene di non poter negare il voto a quei cittadini palestinesi rimasti all'interno del nascente stato d'Israele. Non c'era e non c'è in quella regione uno stato più formalmente democratico. La mia non è una provocazione, è una semplice constatazione. È sicuramente il posto migliore in cui vivere in quell'area geografica (se uno fosse costretto a viverci) ma lo stato di Israele esiste perché una maggioranza di persone che si rifà ad una determinata religione lo sostiene e quindi la sua esistenza è messa in pericolo se un’altra maggioranza, di altra religione, dovesse conquistarlo democraticamente . Semplice no. Peggio del PCI in Italia, puoi fare e dire tutto meno che prendere il potere. Questa è una verità lapalissiana, per me evidente da anni. I massacri di Sabra e Shatila, l’assassinio di Rabin, tante altre cose ancora, e poi Sharon, il responsabile morale di Shatila, primo ministro d’Israele che andando nella spianata delle moschee provoca la prima intifada, sono tutti elementi, che stanno lì a dimostrare l’assoluto, imperativo bisogno della guerra da parte dello stato ebraico. In poche decine di anni di pace Israele non esisterebbe più, la bomba demografica araba, malgrado i maltrattamenti subiti, nonostante i fuggitivi, le emigrazioni forzate, sarebbe maggioranza del paese e questo l’establishment, le sue autorità religiose ebraiche non possono permetterselo.
Ovviamente questo pone un altro tipo di problema. Se a Israele conviene la guerra, perché gli arabi-palestinesi sono a parole più guerrafondai? Questo non depone sicuramente a favore dell’intelligenza politica di quel popolo, ma c’è un episodio che può chiarire più di mille parole. Il giorno 9 gennaio 2009 appare un articolo sul Sole 24 Ore, quattro colonne a pag. 11, che stupisce anche il sottoscritto (cose importanti possono sfuggire a tutti). Nell’articolo il giornalista (A.B.)dichiara che la nascita di Hamas, negli anni ’80, è stata aiutata da Israele in funzione anti Olp proprio all’interno dello stato ebraico. Il giornalista definisce quanto accaduto un errore degli Usa e sopratutto di Israele, le parole usate sono “un errore dell’Occidente”. In questo io ritengo che il giornalista sbagli, non di errore si tratta, a mio parere, ma di continuazione di una strategia di guerra. Si finanziano nascenti gruppi estremisti per destabilizzare organizzazioni guerrafondaie a parole (tipo Olp), ma che poi nei fatti ricercano la pace e questo per sabotare appunto qualsiasi progetto di pace.
Questo ovviamente la dice lunga, come dicevo prima sul grado di intelligenza politica del popolo palestinese e della sua dirigenza. Non solo ci sono stati finti fratelli che finanziano il terrorismo palestinese perché solo nel caos dell’aerea possono pensare di rimanere a galla con i loro regimi feudali ma ora è evidente che anche Israele ha agevolato la nascita di chi apparentemente vuole distruggerlo. Cari palestinesi vi siete mai chiesti perché? E soprattutto perché potendo vincere con la pace siete cosi attaccati ad una idea di guerra così suicida e perdente?
Ma visto che siamo in tema di Palestina un’altra cosina. Spero di aver fatto capire la pericolosità di uno stato fondamentalmente religioso in quella terra. Vorrei solo evidenziare un concetto. Non stiamo parlando di una guerra combattuta con archi e frecce. Siamo in presenza di uno stato religioso che possiede un armamento nucleare e questo mi porta a due considerazioni. Come si può combattere il riarmo nucleare degli Ayatollah quando si è permesso il riarmo di Israele. Mi si può facilmente rispondere che l’Iran vuole la distruzione d’Israele e non viceversa. Mi avete convinto solo in parte perché l’esservi accomadati in un posto che non era solo vostro, non vi da nessun diritto e sono convinto che messi alle stette i vostri fondamentalisti con le trecccine premerebbero il bottone nucleare come ogni buon attentatore suicida. D’altronde sbaglio o il primo kamikaze a fare appunto il “kamikaze” fu Golia?
Purtroppo sono convinto che l’uso di armi di distruzione di massa nell’area è solo rimandato a data di destinarsi, stante il perdurare di una evidente guerra di religione.
Ci sarebbe una soluzione. È Terra Santa? E allora lo sia veramente, per tutti. Creazione sotto l’egida dell’Onu dello Stato della Palestina, dove la libertà di credere, professare o non credere sia data a tutti quelli che ne vogliano far un uso pacifico, anche con il supporto di un forte esercito che sia fermo ed intransigente contro gli intolleranti, che li spazzi via. Non credo ci siano altre soluzioni.
Un ‘ultima cosina sui nostri giornala…pardon, ehm… giornalisti. Una notizia importante e significativa come quella apparsa sul sole 24 Ore non aveva diritto di cittadinanza sui vostri giornali e sui vostri telegiornali. Perché? Silenzio d’oro a tutti!


29 gennaio 2009 Dal pianeta delle scimmie il vostro inviato

Paolo s.b.



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