12 dicembre 2008

Morti bianche, morti nere.

Dicembre (14)
Introduzione alla lettura
12/12/08

Quante volte vi sarà successo di leggere un giornale e di restare sbalorditi di fronte ad un delitto apparentemente così futile.


Morti bianche, morti nere.

Qualche giorno fa si poteva leggere di un avvocato ucciso per uno sfratto, neanche esecutivo, e nella stessa pagina di un morto e di un ferito grave per una questione di parcheggio. È sempre di pochi giorni fa la storia di un morto a Torino per un cane, di una razza particolarmente aggressiva, che aveva attaccato un signore di 32 anni. In sua difesa era sceso il padre, ex carabiniere e tutt’ora guardia del corpo. Dopo un’animata discussione l’ex carabiniere sentitosi minacciato con una pistola da un amico del proprietario dell’animale gli spara con la sua arma uccidendolo.
Apparentemente sembrano dei casi di cronaca nera in cui la responsabilità dell’accaduto è solo di chi commette il reato, ma solo apparentemente appunto. Noi siamo in Italia, dove a tutti è data la possibilità di poter fare quello che gli pare. Siamo nella patria delle tante leggi scritte e delle ancor più leggi inapplicate. Dove chi vuole può passare con il rosso, avendo la quasi matematica certezza di farla franca. E anche di sentirsi in ragione se il suo comportamento provoca poi un incidente.
Accade sempre più di frequente che una serie di persone che io definisco border line, in cui il confine tra legalità ed illegalità è sempre più labile si trovino sospinte, come in una tragedia greca, su un palcoscenico dove sono costrette a recitare, giorno dopo giorno, il proprio ruolo di coatti sempre più coatti, senza che nessuno di quelli che sono preposti al controllo dei loro comportamenti, faccia qualcosa per fermarli. Questi sono soggetti che nel corso di una sola giornata commettono decine e decine di infrazioni ai codici. E tutti, dico tutti fanno finta di non vederli, fino alla tragedia finale quando, nella loro infinita imbecillità coatta, riescono a rovinare la propria vita e quella di coloro che incontrano. Che cosa sarebbe successo al morto di Torino se le autorità preposte avessero sanzionato il proprietario del cane senza museruola, almeno una volta al giorno, tutti i giorni? Lo sapete bene! Il proprietario avrebbe smesso di avere un cane aggressivo o lo avrebbe messo in regola ed il morto sarebbe ancora vivo! Cari amministratori nessun codice vi darà mai la colpa di queste morti assurde eppure, anche se solo moralmente, una parte di responsabilità è anche dei vostri comportamenti.
Si arriva al paradosso che deve essere il cittadino ad affrontare, è il termine giusto,una pletora di persone che non rispetta le leggi perché nessuno appunto li sanziona, e questo a  proprio rischio e pericolo. Questo la dice lunga anche del livello di intelligenza dei nostri politici e sulle loro capacità di governare. La politica non dovrebbe essere l’arte di risolvere i problemi dei cittadini fatti salvi i diritti delle minoranze? Ed invece no, una pletora di incapaci a governare, se non per i loro personali interessi, riducono le vite dei propri cittadini ad interminabili liti di condominio, se vogliono vedere rispettati i propri diritti.
E sono così incapaci di risolvere i problemi dei loro concittadini che non riescono neanche a affrontare le cose più elementari delle città in cui governano. Debbo fare un esempio. Il sogno di ogni politico che si rispetti è di fare, e di far rispettare, leggi che abbiano il plauso della stragrande maggioranza dei cittadini. Su alcuni argomenti si avrebbero maggioranze altro che bulgare! Accudire i propri cani è una cosa che trova concordi più del 90% dei cittadini compresi la maggioranza dei proprietari dei cani, che sono persone civili. C’è solo un’infima minoranza di incivili che pensa bene di non rispettare nessuno, neanche i propri cani, e questo lo fa dappertutto, anche davanti alle scuole, perché per questi sedicenti signori, gli altri non esistono. Ora una cosa che può accadere. Un bambino distrattamente schiaccia uno di questi bisognini, va in classe e viene deriso e allontanato dai propri compagni e forse anche dalla maestra o comunque nella migliore delle ipotesi è cosciente di creare un mare di problemi agli altri e non per proprie colpe. Avrà modo di entrare da subito nel mondo dei grandi dove le leggi si fanno per non essere applicate e dove i diritti degli altri non sono nulla, conta solo poter fare i comodi propri. Grande insegnamento democratico.
Forse è per questo che amministratori incapaci di risolvere anche solo il problema della cacca dei cani nelle città in cui hanno governato, si candidano a governare realtà ben più complesse? Ma lo riescono a comprendere questi signori che in due lustri anche la città più malmessa può trasformarsi con i piccoli grandi mattoncini del vivere civile in una realtà decisamente vivibile e con tanti morti in meno, e può diventare un incredibile trampolino di lancio per chi voglia veramente fare politica per cambiare in maniera propositiva il paese.
C’è gente che sa solo lamentarsi ma che fondamentalmente non vuole nessun cambiamento, tanto sono appagati dalle loro piccole abitudini “prepotenziali”, anche se poi non riescono a capire che, in questa logica, c’è sempre uno più prepotente di te. Ma non si devono preoccupare perché anche i  politici attuali sono della loro stessa razza, tu indichi un pericolo e loro guardano il tuo dito.

Paolo s.b.


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