9 dicembre 2008

Consumate gente, consumate

Dicembre (13)
Introduzione alla lettura
09/12/08

In tutto il mondo è un susseguirsi di inviti alla calma, di appelli ai consumatori a consumare, di analisi in cui il peggio è sempre alle spalle.
Consumate gente, consumate

Non voglio fare ora riflessioni sulla qualità di questa crisi, o paragonarla con crisi precendenti, e non perchè non si possa fare; per ora mi interessa solo analizzare l’irresponsabilità e l’avidità delle classi dirigenti mondiali, con pochissime eccezioni, che è alla base di questo malessere economico.
Poco più di un anno fa è apparso uno studio di quale fosse il rapporto tra il guadagno di un impiegato ed il proprio manager negli Usa trenta anni fa e poi lo si paragonava all’oggi. La cosa era sconvolgente. Il manager tanti anni fa guadagnava trenta volte il salario del proprio impiegato e successivamente questo rapporto era lievitato a 397 volte, si avete capito bene! In pratica c’era stato uno dei più grandi e ben riusciti tentativi di impoverimento della storia dell’umanità.
Vi chiederete, come è possibile questo incredibile trasferimento di ricchezza in poche mani senza che le”vittime” di questa situazione abbiano a protestare. Sicuramente la caduta del Muro di Berlino e la fine dell’Unione Sovietica hanno dato un contributo, anche se personalmente sono contentissimo di quanto accaduto all’ex Urss. C’è stato un certo tipo di capitalismo che ha pensato bene di mostrare il suo volto disumano non avendo più paura del pericolo rosso. Sicuramente la globalizzazione ha contribuito con il suo tentativo di livellare i salari ai livelli più bassi. Badate bene la globalizzazione se ha contenuto gli stipendi delle maestranze occidentali non ha minimamente intaccato gli stipendi dei manager, che di equiparare i propri stipendi a quelli dei loro colleghi orientali non ci hanno mai pensato. A questo aggiungete il tentativo della destra ideologica, e non solo, di far pagare meno tasse ai ricchi, come fonte di futura ricchezza del paese, che da Reagan in poi ha pervaso tutte le amministrazioni Usa (Clinton compreso).
Meno guadagni ai salariati, più guadagni alle società ed ai manager delle stesse. Questo è stato alla base della più grande bolla azionaria degli ultimi cento anni. Non ci credete? Nel 1929, a trentatre anni dalla sua nascita il Dow Jones era aumentato di poco più di sette volte. Nel 2007 lo stesso indice superò quota 14.000 quando nel 1975, trentatre anni prima era intorno a quota mille ( più di tredici volte).
La cosa paradossale è che chi perdeva potere di acquisto come salariato lo recuperava abbondantemente con le azioni in suo possesso, con le sue quote nei fondi comuni, nei fondi pensioni ecc. e soprattutto con la seconda bolla speculativa, quella immobiliare, che lo faceva nominalmente più ricco e gli permetteva, in America e non solo, di rinegoziare il proprio mutuo indebitandosi ulteriormente. Il sempre più malpagato impiegato, sulla carta sempre più ricco. E sempre più pieno di debiti.
La cosa stava raggiungendo livelli insostenibili, ridicoli, come un cartoons che cammina inconsapevole sull’aria. La ricchezza di una nazione è data dalla possibilità di milioni di persone di spendere il proprio stipendio, non nei guadagni stratosferici di una ristretta cerchia di persone. Si ha bisogno di un esempio? La fortuna di un costruttore di piscine sta nella possibilità di milioni di persone di poter ordinare la “bagnarola” quattro per quattro. Il mega super galattico ricco con la sua unica piscinona tempestata di quello che volete voi non farà mai la ricchezza del proprio paese.
Visto che ci siamo vogliamo vedere da vicino perchè un pugno di manager veniva pagato incredibilmente? Per la loro bravura, per le loro capacità. Ne siete certi? E allora spiegatemi questa cosa. Ogni brava massaia sa che non si può campare sempre di debiti e sopra le righe, che arriva anche il momento del pagamento delle proprie pendenze e che questo sarà tanto più brutto quanto il debito sarà stato più grande. Orbene un dirigente bancario che non è stato capace di prevedere una crisi di tali dimensioni, con quei livelli di debito, con più della metà delle famiglie americane con un mutuo e tutto il resto, merita ancora di essere pagato dalla sua banca? E se invece il signore in questione pur conscio di quello che stava per accadere ha fatto finta di nulla per non perdere le opzioni e tutti gli altri benefit di competenza che hanno fatto straricco il suo stipendio? In questo caso rilasciando mutui a destra e a manca, certo da una parte raggiungeva target impensabili e per questo si portava a casa si prendeva benefici incredibili, ma dall’altra contribuiva scientemente ad indebolire patrimonialmente la propria banca, a minare la sua solidità. Che fine dovrebbe fare oggi?
Come vedete siamo stati, lo siamo ancora, nelle mani di avidi ed incapaci che per mantenere i loro consumi spesso ridicoli, con le loro macchine enormi, le loro ville a castello (una sopra all’altra o perché una accanto all’altra) ecc. hanno pensato bene di impoverire tutto il resto della popolazione.
Ed ora stanno li ad arrabbiarsi se con i quattro soldi che ti danno non ti compri il mondo intero.


Paolo s.b.

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