8 luglio 2008

Petrolio? Robin tax?

Luglio (09)
Introduzione alla lettura
08/07/08




Taglieggiare i ricchi per perculeggiare i poveri.
Scusatemi questo brutto neologismo ma credo che nel corso dell’articolo ne capirete pienamente il significato.
Petrolio? Robin tax?
Il petrolio sale, sale, sale e la colpa è degli speculatori? E’ possibile? In parte può essere così, ma solo in parte. Ma il nostro ministro del Tesoro, che è così risoluto nei confronti degli speculatori, sicuramente saprà come vengono formati i prezzi di un litro di carburante.
Mi permetto di farlo sapere anche a chi pensa di essere in mano ad una banda di speculatori. A questi inguaribili creduloni consiglio di digitare su Google “tasse sulla benzina” e documentarsi nei vari siti di quale sia il costo delle accise e tasse su di un litro, in pratica il 64,93%. Ogni euro di aumento del petrolio lo Stato se ne porta casa altri due. E sarebbero gli altri a speculare?
Vogliamo essere più chiari? Quali sono le voci che concorrono a formare il costo finale di 1, 50 € al litro di benzina verde? Il costo del petrolio grava per 0,347 €, il 23,16%; il costo di raffinazione dei petrolieri concorre per il 9,11% (0,136 cents); i benzinai incidono per il 2,9% (0,0435 cent.). Questo significa che accise ed Iva incidono per 0,974 euro. In pratica senza tasse un litro di carburante costerebbe alla pompa 0,526 euro.
Fra le accise che incidono sul prezzo della benzina ci sono ancora le tasse per la guerra in Abissinia (1935), la diga del Vajont (1963) e tante altre amenità che complessivamente sommano per 0,25 € e le sembra Ministro che noi dobbiamo prendercela con quei furbi dei petrolieri speculatori.
Ma si potrà obbiettare che lo Stato vizia l’automobilista italiano con le autostrade gratis, con nessuna tassa sull’automobile, tantomeno sul possesso, con i passaggi di proprietà semigratuiti e, soprattutto nelle grandi città, mettendo a disposizione parcheggi gratis ovunque. Si scherza ovviamente perché purtroppo è vero il contrario. Lo Stato si prende con l’Iva migliaia di € sull’acquisto dell’auto, le nostre autostrade sono tra le più care d’Europa. Non paghi di farci pagare un bollo non proprio morigerato, ci si è inventati l’uso del possesso come se l’auto fosse una casa. Abbiamo un costo dei passaggi di proprietà che è semplicemente vergognoso rapportato a quanto costa in altri paesi europei. Sovente capita che questo costi molto di più dell’auto che si vorrebbe acquistare. Ultimo ma non ultimo, alcuni comuni italiani scientemente programmano politiche solo sanzionatorie verso gli automobilisti per risanare i propri bilanci.
Come vede signor Ministro i problemi degli automobilisti sono ben altri che prendersela con i petrolieri o, mi correggo, di prendersela soltanto con loro.
La sua idea la vedo come originale e bizzarra al tempo stesso. Sarebbe come se al mercato a chi si lamentasse per le ciliegie a 6 € si rispondesse dando la colpa a quegli avidoni di contadini che non ne vogliono saperne di accontentarsi di venderle ad un euro.
E’ comunque una cosa originale lamentarsi del prezzo del petrolio e di quei brutti ceffi dei paesi produttori. Agli inizi degli anni 70 un barile di petrolio costava se non sbaglio 36 $ ed una Fiat 500 poco più di 500.000 vecchie lire. Oggi un barile di petrolio costa sui 140 $, con un aumento di poco meno di 4 volte e la Fiat 500 arriva fino ad un massimo di 13.000 € full optional, cioè 25.000.000 di lire, grosso modo 45 volte in più!!! Come, ah già comprendo, la tecnologia. È strano come i nostri aumenti non siano mai aumenti, ma necessarie rivalutazioni, e se li fanno gli “Altri” sono odiose vessazioni.
Ovviamente credo che tutti ora abbiate capito il significato di quell’orribile neologismo nel titolo, si tratta solo di “prendere per i fondelli” i poveri di spirito.






Paolo sb.

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