Introduzione alla lettura
Ve lo ricordate il Silvio dei ristoranti pieni, dei
telegiornali dove si parlava più di crociere che di fatti della vita, con il
piddì pronto, a parole, a rintuzzare quell’ammorbante e falso modo di
raccontare la vita? Ora ci sono in televisione una caterva di sceneggiati tutti
tesi ai buoni sentimenti che più buonisti non si può e Farsa Italia invece di sbraitare
inciuciamente tace.
Ma la
cosa è clamorosamente evidente con l’ingresso in scena del comico Brignano. Non
riuscivo a comprendere per quale ragione fosse messo in contrapposizione con
Crozza nel venerdì televisivo. Apparentemente non si dovrebbe avere nessun
interesse nello spartirsi quasi uno stesso pubblico nella stessa serata, poco
meno di un suicidio. Questo in una logica di una televisione che programma con
il solo obiettivo di aver più spettatori.
Ma la
televisione in Italia, pubblica e privata, ci ha dimostrato di far parte di
quel regime che ha come suo principale obbiettivo quello di allontanare dal
principe di turno ogni critica, ogni ironia, ogni irrisione. E allora l’armata
Brancaleone è andata alla guerra contro il corrosivo Crozza eleggendo a suo
comandante, nel ruolo di giullare del re, il comico Brignano. Che proprio ieri
sera da Vespa ha tirato fuori tutto il ridicolo armamentario di coloro che
ritengono la nostra Ita(g)lia patria di santi, di navigatori, di poeti e ovviamente di geni, senza mai voler
approfondire per quale motivo proprio il genio più grande ad un certo punto decise
di abbandonarci al nostro destino.
Con una
classe politica ignobile, che ci ha devastato con le sue capacità a sgovernare,
con le sue avidità che l’hanno portata a farsi rimborsare matrimoni, cappuccini
e cornetti, vibratori e quant’altro, non si sentiva assolutamente la necessità
di un altro cantore della nostra attitudini ad essere servi. Io il venerdi
scarto renzini, i giullari non mi
interessano.
paolosenzabandiere
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