16 novembre 2013

(63) LE SOCIETA’ DI CALCIO, LA BORSA E I POLLI SPENNATI.

 Novembre (63)
 Introduzione alla lettura
 16/11/13

     Nella borsa italiana ci sono tre società di calcio quotate, la Lazio, la Juve e la Roma. Queste società non hanno quasi mai dato soddisfazioni economiche a chi ha deciso di investirci dei soldini. Tutto ciò perchè l’investitore/tifoso ha l’enorme difetto di investire su quei titoli quando ha la quasi matematica certezza delle  sottostanti vittorie sportive, e puntualmente compra sui massimi da furbacchioni che avendo fatto “provvista “ di quei titoli, quando non li voleva nessuno, sono ben contenti di venderli ai polli di turno. È accaduto anche nelle scorse settimane.

 

     A metà settembre le tre società veleggiavano stancamente intorno ai 40 centesimi la Lazio, intorno ai 20 centesimi la Juve, e poco sotto i 50 centesimi la Roma. Poi succede che la Roma inizia a fare quella incredibile serie di vittorie e il titolo incomincia a salire, mentre gli altri due restano fermi ai prezzi su menzionati, questo fino ai primi giorni di ottobre. La Roma continua a  vincere e il titolo a salire, fino a 80 centesimi e gli altri fermi.

 

      Da quel momento tutti e tre i titolo sembrano letteralmente impazziti e partono in una folle corsa al rialzo che in pochi giorni li porta a più che raddoppiare le quotazioni, fino a toccare nel durante del 16 ottobre 2013 queste quote: la Lazio 1,04 €, la Juve 0,41 e la Roma 1,98. Cosa era accaduto? Già alle prime avvisaglie dei violenti rialzi era uscita sui giornali la spiegazione al fenomeno. La legge sugli stadi aveva subito un’accelerazione e questo era stato il carburante per quanto successo. I giornali dovrebbero  informare le persone, non facilitarne la confusione mentale, e nessuno aveva rivelato due curiosi particolari. Il primo era del tutto evidente. Cosa c’entrava la Juve con quel rialzo che si addebitava alla legge sugli stadi, nessuno giornalista si era accorto che lo stadio la Juve lo aveva già? L’altro curioso particolare stava nel fatto che accelerare la legge sugli stadi avrebbe significato, nei fatti, un’accelerazione negli aumenti dei capitali necessari per richiedere i soldini per costruirli questi benedetti stadi, questo perchè gli stadi non si trovano sotto un cavolo e costano appunto soldini, e tanti, tanti, tanti. I giornali questo sapevano e questo hanno taciuto, bravi. Quello che era un serio motivo di ribasso per i titoli viene usato al contrario come argomento per giustificarne i violenti rialzi

 

     La controprova di quanto asserisco sta nel successivo comportamento delle tre società. Vi ricordate i massimi nel durante del 16 ottobre? Chi ha comprato a quei prezzi ha avuto la certificazione di aver commesso una follia economica lo stesso giorno. La Lazio da un massimo a 1,04 € chiude a 0,61, la Juve da un massimo a 0,41chiude a 0,25, e la Roma, in questo periodo la più grande anche nelle violente oscillazioni, passa da 1,98 a 1,14 euro della chiusura. Cosa è successo in quel giorno per gettare nel panico quei piccoli investitori che avevano dato fiducia a quei titoli, per caso quella benedetta legge sugli stadi stava subendo dei ritardi? Al contrario nei giorni successivi si ha conferma  che la legge sugli stadi sta diventando una realtà e i titoli che avevano rimbalzato fanno nuovi minimi di periodo con la Lazio a 0,45, la Juve a 0,22  e la Roma a 1,05 €. Forse sarà perché si chiederanno soldi al mercato? Resta il fatto che chi aveva comprato la Roma sui minimi di settembre è riuscito a guadagnare fino ad un massimo del 300%, con la Lazio avrebbe fatto oltre il 150% e con la Juve si sarebbe dovuto accontentare, poveraccio, del solo 100%.

 

     Qualcuno pagherà per quanto accaduto? Ma quando mai!

 

 

                                                             paolosenzabandiere

 

 
 

    











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