18 settembre 2013

(53) M5S. QUANDO IL PASTORE SMETTE DI GUIDARE IL GREGGE PERCHE’ HA PAURA CHE QUALCUNO GLIELO FREGHI.

Settembre (53)
 Introduzione alla lettura
 17/09/13
 
 
 
    Il movimento 5 stelle è nato come movimento rivoluzionario e votato da molti come tale, per far saltare il sistema. E’ vero che una parte di elettori ha votato Beppe Grillo sperando che gli togliesse le castagne dal fuoco, come aveva sperato facessero quei leader politici che al contrario lo hanno cacciato in questo cul de sac, ma sono convintissimo che la stragrande maggioranza di coloro che hanno votato per il M5S lo ha appunto fatto per scardinare il sistema.
 
     Nelle elezioni regionali siciliane, e nelle successive elezioni politiche, la capacità di Beppe Grillo di porre se e il suo movimento come elemento antisistema è stata geniale e pienamente riuscita, ma non ha avuto la maggioranza assoluta per governare. Per questo il movimento si è trovato di fronte ad una forte crisi di crescita gestita peraltro in maniera, a mio parere, molto dilettantesca quanto era stata gestita bene la fase precedente.
 
     Voglio liberare il campo da possibili equivoci. Concordo pienamente che non era possibile nessun tipo di alleanza con il piddì, uno dei due partiti che ha contribuito a questo sfascio  morale ed economico. Per intenderci non era stato certo il governo di Berlusconi a perpetrare, nei decenni precedenti la sua discesa in campo, quella ignobile rapina dei baby pensionati perpetrata a danno delle future generazioni, e tante altre devastanti cosucce.
 
     Resta il fatto che il M5S diventa il primo partito in Italia e purtroppo, pur non rinunciando a proporsi come movimento antisistema, la spinta rivoluzionaria che lo aveva connotato fino a quel momento è offuscata dall’attenzione esasperata di Beppe Grillo e altri ai vari tentativi di rubargli le “pecorelle” parlamentari.
 
    Si arriva così ad una situazione assurda. Un movimento rivoluzionario che si attarda, indeciso sul da farsi, smorza la sua spinta rivoluzionaria e questo contribuisce a creare dei dubbi in parte dei suoi aderenti. Pensare di chiamare alle armi contro i titubanti cacasotto e i dubbiosi può forse fidelizzare la gran parte dei militanti ma ottiene un effetto  paradossale. La richiesta dei duri e puri di cacciare dal movimento coloro che non dico la pensano diversamente ma hanno semplicemente dei dubbi non diminuisce le perplessità ma al contrario le fa aumentare. La preoccupazione di compattare il movimento con la repressione di chi dissente ha prodotto una contrazione dei consensi. Al contrario  solo la coerente posizione di chi combatte per cambiare il paese, per abbattere gli assurdi privilegi che questa casta e una bella fetta di privilegiati complici si sono dati, sorte l’effetto contrario, smussa le divisioni e allontana i dubbi, trova nuove adesioni.
 
    E a proposito di dubbi io ne ho qualcuno in merito al non voler parlare con i giornalisti. Comprendo che molti di questi sono dei servi del potere ma sembra che in Italia si sia creato un vasto fronte che vuole far fuori i giornalisti quando sono ritenuti scomodi. Dalla politica al pallone sembra che lo sport preferito da molti prepotenti sia l’escludere dai dibattiti i giornalisti non allineati, per questo mi sento di dire due cosine a Casaleggio. Andare a Cernobbio, a parlare in un consesso che non dovrebbe essere proprio in linea con il pensiero del M5S ci può stare; dire che il futuro sarà internet e non la carta stampata o la televisione pure, ma di grazia nel frattempo cosa ne facciamo di quella quasi metà del mondo che non naviga su internet e che forma le sue idee con la televisione o con la carta stampata? Per vincere aspettiamo la loro estinzione?
 
     Senza considerare che un uomo politico è un uomo pubblico, e un uomo pubblico non può non rapportarsi con i giornalisti, per ascoltare le richieste dei giornalisti che fanno il loro mestiere di guardiani della democrazia e per combattere, sbugiardare, quelli che al contrario sono servi del potere. 
 
                                                         paolosenzabandiere
 
 

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