27 maggio 2013

(34) ELEZIONI. E SE A ROMA FOSSE DOPPIO MIRACOLO?

 Maggio (33)
 Introduzione alla lettura
 27/05/13
 

     Tira un’aria strana stamattina a Roma, col cielo un po’ a pecorelle, con quei colori….. Stanotte si è dormito, pochi “ du’ corpi de clacson pè salutà n’animo e gnente de più, che voi che sia ‘na partita de pallone pe’ chi tante battaje ha vinto e tante perso…..” hanno accompagnato il sonno dei romani. Ma un dubbio mi assale ed è un bellissimo dubbio.

     Ho di fronte i dati sui votanti a Roma alle 22 di domenica, -19% e questi sono dati che urlano. Meno 19% di votanti che non ne possono più di questi partiti sono tanti voti e  sappiamo pure che molti di coloro che sono schifati, i più motivati, a votare ci sono andati, eccome se ci sono andati. Anche stamattina quelli blandamente delusi, con queste percentuali di non votanti, resteranno a casa, ma chi ha tanta rabbia in corpo avrà un motivo in più per votare e io sarò tra loro.

     Ho la sensazione che con quel dato a Roma sia possibile il secondo miracolo e se non avete capito quale sia stato il primo  vi dò un “aiutino”. Una poesia, tanto per capire.

 

  La poesia:  ‘Na squadra co’ i colori der cielo

                                          

                  A Foro,       che dè stò silenzio n’antro pareggio?

 

                  A Colossè,    co’ quell’aria svampita, così pieno de buchi,

                  ancora n’l’hai capito? Avemo vinto!

                  Quante ne avemo viste, sentite e fatte:

                   Romolo e Remo, l’Orazi e li Curiazi,

                   'a Repubblica, l’Annibale a le porte, Mario e Silla

                   l’Impero …….quello vero,

                   i barbari, 'a caduta, i papi, er sacco de Roma,

                   pe' annà a finì all’impero de cartone fatto cò 'a cartapesta.

                   Che voi che sia ‘na partita de pallone

                   Pe' chi tante battaje ha vinto e tante perso.

 

A Colossè  stanotte hanno vinto i fiji nostri, quelli veri.

                  Stasera hanno vinto quelli nobili dentro,

                   Quelli che sanno dà a ‘na partita de carcio er giusto peso,

                   dù corpi de clacson  pè salutà n’amico e gnente de più.

 

A Foro        ma potemo sopportà che pè l’artri ‘gni momento è bono pè fa casino?

 

A Colossè   l’artri,….. come tu li chiami,  so’ plebe, so' liberti, so' mezzi schiavi.

                   E’ popolo co’  cui er destino è stato avaro,

                   forse è pe’ questo che je piace  de fa caciara,

                   unica soddisfazione de ‘na vita troppo amara.

                   Anche se poi stanne certo,  staranno in silenzio e manzi…..

                   armeno pè stasera.

 

A Colossè  annamo a dormì contenti e lasciali rosicà da soli………….

                   e coprite cò tutti quei buchi………che piji freddo.

 

                                   paolosenzabandiere

 

 

 

              


Nessun commento:

Posta un commento