6 maggio 2012

(42) SEQUESTRO NELL'AGENZIA DELLE ENTRATE DI BERGAMO. UNA SITUAZIONE “QUASI” NORMALE.

 Maggio (42)
Introduzione alla lettura
04/05/12



     Erano mesi che di fronte ai suicidi di imprenditori e artigiani per il fallimento della loro attività economica restavo allibito. Premetto che la mia non è una filippica moralista sulla vita che deve essere vissuta sempre e comunque. Al contrario credo che anche “facilitarsi” la morte può, in determinate situazioni, essere plausibile; certo meglio questo che essere allettato, e con le piaghe di decubito, per intenderci, ma qui si parla di altro. Si parla di imprenditori che non ce la fanno più e che oltre ad aver perso i propri soldi sembrano aver perduto anche il lume della ragione considerando che spesso distruggono la loro vita quando la responsabilità di quanto loro accade è di altri.....



SEQUESTRO NELL'AGENZIA DELLE ENTRATE DI BERGAMO. UNA SITUAZIONE “QUASI” NORMALE.



     Definisco quanto accaduto a Bergamo una situazione quasi normale. La mia ovviamente è una provocazione. Il signore che ha preso come ostaggi alcuni impiegati dell'agenzia delle entrate ha commesso non uno ma diversi reati; ha fatto una cosa non giustificabile certo, ma plausibile sì. Il suo problema era con Equitalia  e lo ha fatto diventare un problema di tutti. Sicuramente è andato molto sopra le righe, ma era lì il suo problema, e lì è intervenuto.



     Diciamo che con questo episodio Stivalia, la terra dei furbi imbecilli, è tornata, per un attimo, a far parte della comunità delle persone normali di questo pianeta, che a volte possono dare anche risposte da matti, da perfetti squilibrati, ai  problemi reali che gli si pongono davanti, ma dando sempre e comunque risposte legate al loro problema. Io ho un problema con quella persona, con quell'ufficio, con quel posto di lavoro e lì rivolgo le mie attenzioni, a volte, purtroppo, anche sopra le righe. Quante volte abbiamo sentito che in Usa la tal persona, licenziata a torto o a ragione, ha rivolto ai suoi ex colleghi le sue attenzioni, anche quando non erano propriamente amichevoli. Ti puoi fermare ai soli improperi, nel caso che tu ritenga di aver subito un torto, ma sono comunque loro, e nessun altro, la causa del tuo problema.



     In Italia, al contrario, questo nesso sembrava essere sparito nel nulla. Qui non si suicidano solo coloro che del loro fallimento economico sono responsabili, ma anche coloro, i più, che falliscono per colpa di altri, e che io mi suicidi perchè qualcuno è colpevolmente responsabile del mio fallimento mi sembra una bestemmia. Tu non mi paghi quanto dovuto,  non mi restituisci i soldi che  ti ho prestato, e io fallisco e mi uccido? Tu mi richiedi soldi anticipati con una mano quando con l'altra i pagamenti che mi devi per le mie prestazioni me li rimandi sine die, e io tolgo il disturbo? Aberrante. Quasi una mutazione genetica di un popolo. È di qualche settimana l'avvelenamento e la morte  di un farmacista, ucciso da colui a cui aveva prestato 270.000 €. Mascalzoni che tolgono la vita per riaffermare il proprio diritto al sopruso e onesti cittadini che si uccidono per la vergogna di un fallimento causato da altri.



     Si arriva al paradosso di politici trovati con le mani nel sacco, che un attimo dopo esser stati scoperti, con l'evidente complicità di personaggi che più che fare gli avvocati, sembrano essere dei compari, dei complici, con il politico malavitoso di turno, che sono tutti tesi a giustificare, al 100%, le loro ruberie, mentre una marea di imprenditori, la spina economica di questo paese, è portata a togliersi di mezzo per difficoltà, ripeto, prodotte spesso da altri, per un malinteso senso della dignità Se l'argomento non fosse tremendamente serie tutto ciò sarebbe ridicolo.



     Ma visto che stiamo parlando di mostruosità che dire dell'ignobile tentativo del piddielle e delle lega dei ladrun che prima hanno contribuito a fare di Equitalia  un molock insaziabile da cui è molto difficile difendersi, visto i meccanismi che hanno escogitato per rendere più difficile ogni tentativo di ricorso contro le cartelle esattoriali, anche quando dovessero essere sbagliate, e ora fanno finta di trovarsi a fianco di coloro che hanno contribuito a portare nella disperazione.



                                                         paolosenzabandiere



    


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