8 marzo 2012

(20) CORTE DEI CONTI. È IL CASO DI DIRE CHE I CONTI NON TORNANO. E SE LA CHIUDESSIMO?

Marzo (20)
Introduzione alla lettura
05/03/12
    Non passa ormai giorno senza che la Corte dei Conti non lanci un allarme sulla corruzione e sui suoi costi per il paese. È di questi giorni la notizia, data dai giudici amministrativi, che tale attività criminosa costa alla nazione 60 miliardi di euro. Se a questi aggiungiamo l'evasione fiscale superiore ai 100 miliardi comprendiamo bene come il debito pubblico a Stivalia, lo stesso Stato, siano minacciati da questi comportamenti. Ma torniamo alla denuncia della Corte dei Conti. Finalmente un'istituzione dello Stato che parla di queste cose! Tutto bene dunque? Direi proprio di no, al contrario.....


CORTE DEI CONTI. È IL CASO DI DIRE CHE I CONTI NON TORNANO. E SE LA CHIUDESSIMO?

     Non passa giorno che sui giornali non ci sia qualche paragone  con altri paesi stranieri sulla incredibile differenza di costi, per le opere pubbliche, tra il nostro paese e i nostri vicini. L'alta velocità da noi riesce a costare anche cinque volte in più che in Spagna e in Francia. I nostri servi giustificazionisti hanno subito la risposta pronta sulle cause di ciò. La nostro orografia così diversa dalla Francia ha per questo dei costi maggiori. Bene, bravi, proprio bravi! E la Spagna, che è piena di montagne come noi mai?

     Ma ci sono differenze enormi anche su quanto costano strade, opere pubbliche, nelle diverse regioni italiane. Differenze incredibili a sentire certi articoli letti sui giornali. Perchè ad Udine i costi del dopo terremoto sono infinitivamente meno costosi del dopo terremoto nelle regioni del sud? E per quale motivo in quella regione quei problemi vengono risolti in due, tre anni, quando ce ne sono ancora per il terremoto di Gibellina del 1968 o per quello dell'Irpinia del 1980?

     Credendo nella professionalità dei giudici della Corte dei Conti e sapendo che leggono i giornali, mi sorge un dubbio. Pur in presenza di costi assolutamente gonfiati, ingiustificabili se non pensando ad una robusta dose di corruzione, sembra quasi che lo Corte dei Conti sia impossibilitata ad operare, come se leggi che le danno la possibilità di intervenire, la costringessero ad operare con il freno a mano tirato. Tutto questo perchè l'enormità, e l'evidenza, dei costi della corruzione, dovrebbe portare i nostri a chiedere il conto ai signori che in maniera così disinibita fanno lievitare i costi delle nostre opere pubbliche.

     Se questo non viene fatto, o viene fatto solo in minima parte, queste operazioni di stallo, quasi di impotenza, non possono essere addebitate alla solita politica, ma anche a chi nei vari settori di competenza magari fa il suo bravo compitino ma non sentendosi parte di un sistema, si guarda bene dal proporre leggi che incidano realmente su questi comportamenti criminali.

     Se le resistenze della politica alla lotta contro corruzione continuassero, avrei un proposta, scherzosa, da ultima spiaggia, per risparmiare almeno qualcosa. Considerando che non si riesce a debellare la corruzione almeno si elimini il costo dei controllori, che per tutto una serie di problemi, sono messi nelle condizioni di non poter controllare quasi nulla, che in pratica abbaiano alla luna.

                                                               paolosenzabandiere

    

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