21 febbraio 2012

(14) PROCESSO MILLS. COSTITUZIONE, CORTE COSTITUZIONALE, GIUDICI, PRESCRIZIONE. CONSIGLI A CHI FORSE NON NE VUOLE.

Febbraio (14)
Introduzione alla lettura
20/02/12


     L'ormai famoso articolo tre della Costituzione (.....tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge....)   è nei fatti bellamente disatteso e tutti, a cominciare da chi lotta per il rispetto della Magna Carta, fanno finta di non vedere quanto sia diventato, nei fatti, carta straccia. Uno dei più clamorosi esempi di come singoli cittadini vengano trattati dalla giustizia  in maniera diversa è proprio il famoso processo Mills, e questo grazie  alle “raffinate” manovre messe in atto dagli avvocati difensori del nostro “beneamato” ex capo del governo, ma anche grazie al silenzio di giudici costituzionali che, pur sentenziando contro una legge ritenuta anticostituzionale, non ponendo dei vincoli, di fatto fanno si che quella manovra dilatoria possa avere successo. Dovranno essere allora i giudici normali, ad interrogare di nuovo la Corte Costituzionale, se tutti i cittadini devono essere uguali di fronte alla legge, al di là del formalismo garantista previsto dalla Magna Carta, che come vedremo può favorire. chi vuole disattenderela.....

PROCESSO MILLS. COSTITUZIONE, CORTE COSTTITUZIONALE, GIUDICI, PRESCRIZIONE. CONSIGLIA  A CHI FORSE NON NE VUOLE.

     La Costituzione prevede che quando una legge esaminata dalla Corte Costituzionale venga dichiarata anticostituzionale, cessa di esistere dalla mezzanotte dello stesso giorno, punto. Il  problema è che, con il nostro ordinamento giudiziario, un primo ministro che voglia evitare, o semplicemente usufruire della prescrizione del reato, dopo che la sua stessa maggioranza gli ha fatto una legge ad personam (anche se allargata ad altre cariche dello Stato) ha vita molto, ma molto facile.

     Il Parlamento, il suo Parlamento con il suo esercito di avvocati a libro paga, vara una legge, il lodo Alfano, che in pratica lo rende  non processabile e ai giudici che lo stanno giudicando non resta che interrogare la Corte Costituzionale. Il paradosso è che la sua posizione fu stralciata dal processo che continuò, fino alla condanna definitiva, per il solo Mills. La Corte, con i tempi che le si confanno dibatte, giudica, sentenzia  sulla legge in questione e, almeno in questo caso decide per la sua anticostituzionalità, dopo mesi e mesi di sospensione del suo processo.

    Se a questi mesi e mesi persi aggiungiamo tutti gli impedimenti accampati dal nostro, tutte le udienze del tribunale rinviate perchè doveva  presiedere l'ennesimo consiglio dei ministri o andare come primo ministro chissà dove, si può comprendere chiaramente come con questo processo, ma anche come la maggioranza degli altri processi che lo riguardano, i riguardi avuti lo rendano di fatto diverso dagli altri cittadini, disattendendo così l'art. 3 dell Costituzione.

     Nessun cittadino, che non sia Berlusconi, può accampare, reiteratamente, dinieghi continui a presentarsi in tribunale perchè deve presenziare a riunioni, o altro, inerenti al suo lavoro. Lo può fare per motivi di salute ma al secondo tentativo di non presentarsi in tribunale accampando pretesti lavorativi verranno presi nei suoi confronti provvedimenti che lo obblighino a essere presente, anche in forma coattiva. Qui non voglio dire che un primo ministro debba essere accompagnato coattivamente in tribunale, ma che queste continue assenze siano comunque conteggiate, per tutto il tempo perso tra una un'udienza saltata fino alla successiva, per far si che i tempi di prescrizione siano di fatto prolungati in maniera adeguata, in modo tale che siano, come tempo reale, di uguale durata a quelli di ogni altro cittadino.

     C'è un'altra considerazione proprio in merito a questo processo. Considerando la figura dell'imputato il tribunale, ad un certo punto, ha raggiunto un accordo con la difesa per fare udienze solo il lunedi, allungando di fatto la durata del processo. Nell'eventuale calcolo per la prescrizione non si può prescindere da questo senza violare la Costituzione.

    Un'ultima cosa sulla costituzionalità di una giustizia che permette la condanna definitiva di un signore accusato  di falsa testimonianza e di essere stato corrotto e non del signore che lo avrebbe corrotto e che dai comportamenti del condannato, dalle sue false testimonianze, avrebbe avuto dei benefici. Che dire, tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge, vero?

     Credo che se uno tiene il conto di tutte le dilazioni che ci sono state in questo processo  non solo si potrebbe arrivare alla sentenza di primo grado, ma andare avanti, molto più avanti.

                                                                   paolosenzabandiere

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