5 gennaio 2012

(1) LA FINANZA ALLEGRA, L'ASINO VOLANTE E LE GUERRE FINANZIARIE.

Gennaio (01)
Introduzione alla lettura
04/01/12




È di questi giorni uno studio della Morgan Stanley che fornisce una nuova classifica dei paesi più indebitati aggiungendo, al debito pubblico e privato, anche il debito finanziario, il debito contratto appunto dalle istituzioni finanziarie. Con questa nuova classifica il nostro paese diventa quasi  virtuoso, considerando che la Gran Bretagna avrebbe un debito del 900% rispetto al Pil, il Giappone del 600%, e poi a seguire Svezia (450%), Norvegia, Stati Uniti, Svizzera, ecc. Sono personalmente convinto che un paese che abbia un debito complessivo oltre il 100% del proprio pil sia destinato a fallire, soprattutto se questa condizione economica viene condivisa con il resto del mondo, è solo una questione di tempo. In questo il ventennio “perduto” giapponese si dimostrerà per quello che è, un banale, ma non visto prima, ventennio di preparazione a..... Che le cose stiano così lo dimostra proprio l'attacco alla “virtuosa” Italia (vista la compagnia), il silenzio altrimenti inspiegabile sulla Grecia e la speculazione che non si accorge dell'Inghilterra.....

LA FINANZA ALLEGRA, L'ASINO VOLANTE E LE GUERRE FINANZIARIE.



     Qualcuno ha visto in giro la Grecia? Hanno tamponato l'esplosiva situazione greca dandogli qualche soldino e poi basta,  che serve a poco se il mercato, per il tuo decennale, vuole oltre il 10%  e da un po' delle Grecia non si parla più. Un paese nei fatti fallito non fa più notizia, perche?  Io una spiegazione l'avrei, molto, ma molto maliziosa.



     È in atto una vera e propria guerra finanziaria, il disperato tentatitivo della finanza che conta non di salvare gli stati, cosa che a questi livelli ritengo impossibile, ma di salvare se  stessi e addossare le responsabilità dell'eventuale crisi su soggetti diversi.  Lo scordarsi della Grecia e il repentino attacco all'Italia, a mio parere sono lì a dimostrarlo.



    Si scordano della Grecia, virtualmente fallita, perchè il suo fallimento “ufficializzato” potrebbe essere il tipico caso di una ciliegina che tira altre ciliegione (ciliegie ben più grandi) fino ad arrivare al cuore della finanza mondiale che, se non vado errato, parla anglo saxon (lieve assonanza con un strumento musicale che può produrre forti dolori se usato impropriamente sulla schiena dei sassoni babbei, di comprovata pinocchiesca dabbenaggine, qualcuno rimembra “The new economic paradigm” del 2000 tradotto nel più universale: “stavolta sarà diverso”, si sarà molto peggio del '29!). Attaccano un paese indebitato grosso modo per il 350% di debito/pil e non uno con un più rotondo 900%, senza un'apparente logica.



      La facile risposta di chi non ha buon senso è che l'Italia è  un paese all'interno di un sistema con una moneta unica dove il semplice pensare di stampare carta è “proibiten” (in tedesco sarebbe verboten, ma così lo capiamo tutti) al contrario della virtuosa Gb, che invece stampa che ti passa; questa è a mio parere una mezza verità. La verità è che chi ha prodotto disastri incredibili nelle proprie e nell'altrui finanze è alla ricerca disperata del capro espiatorio a cui addossare le colpe del modello di crescita mondiale basato sul debito estremo. Che poi ci sia qualche sciocco che continui a ritenere sostenibile un debito così enorme è semplicemente ridicolo, ma la storia ci ha insegnato di quante stupidaggini è lastricato il cammino delle dotte scimmie e dei loro seguaci.



     Questo modello, direi questa ideologia del liberismo estremo, che sta dimostrando tutti i suoi limiti è stato ideato, si può dire con protervia, dal mondo anglosassone e ora che il mondo intero ne sta certificando il fallimento cercano di addossare le colpe, le loro colpe, ad altri. Per la verità debbo precisare che anche un paese come l'Italia ha sposato le idee di questo liberismo folle, come del resto tutti i paesi a capitalismo maturo o emergente che dir si voglia, quindi non siamo immuni da forti critiche, ma attaccare il debito italiano e non quello inglese la dice lunga.



     Chi mi segue, qualche raro lettore fantasma, sa bene quanti episodi di malgoverno, di incapacità a comprendere gli eventi, hanno avuto per protagonisti la classe dirigente a livello mondiale, ma anche la loro imbecillità ha un limite. Quando riescono a comprendere i danni provocati dalle loro azioni, l'insostenibilità delle loro politiche economiche, riescono ad avere una visione d'insieme di quanto sta accadendo e la loro imbecillità cessa di esistere per far posto al si salvi chi può, cioè loro. E allora nel mondo si moltiplicano i Btp day, il richiamo al patriottismo economico,  con il quale gli sprovveduti comprano quello che i furbi vendono, dandogli così il tempo per sistemare le loro cosine.



    Non è così? E allora mi spieghi qualcuno che cosa significa avere un debito del 900% sul pil e non essere attaccati. Vogliamo fare dei conti che il buon senso ci impone di fare e che le dotte scimmie, gli economisti tolemaici mai hanno fatto? Apparentemente, per chi non sa far di conto, un debito di tale proporzioni si potrebbe ripagare lavorando gratis e senza consumare per un limitato periodo di tempo.....diciamo soli 9 anni, appunto!



      Ma le cose stanno diversamente. Solo una piccolissima parte di quel benedetto pil produce guadagni per le tasche dei cittadini inglesi e ancora più modesta, la definerei ridicola, è la cifra che i cittadini della perfida Albione, possono risparmiare per ripagare il proprio debito considerando, ma guarda un po', che hanno pure il vizio di mangiare e bere, in una parola di consumare.



     Mi tocca fare un esempio, forzato, poco da economista, il famoso conto della serva. Un cittadino che contribuisce al pil inglese col suo stipendio lordo di 100 mila sterline, al netto delle tasse, delle spese mediche e della pensione, percepirà realmente 60/70.000 sterline. Se sarà bravo risparmierà il 10%, molto più probabilmente il 5% e con quella cifrà andrà a pagare, meglio tenterà di pagare, una quota del suo debito. Ovviamente trattandosi di un cittadino fotocopia del paese avrà un debito netto, non lordo questo, di 9 volte quanto guadagna, cioè 900 mila sterline. In pratica  potrebbe rimborsare dalle 3.000 alle 7.000 sterline annue per un debito il cui 1% corrisponde alla modica cifra di 9.000 e senza considerare che chi ti presta dei soldi, nei paesi occidentali forse vuole degli interessi, ma forse ho capito male come funzionano i meccanismi economici in occidente.



     Diciamo che anche senza interessi, nel caso che il cittadino inglese riuscisse a risparmiare questo benedetto 5% di quanto guadagnato (3.000 su 60.000), ci vorrebbero solo trecento anni per estinguere il debito. Ovviamente io sto facendo una forzatura pro domo mia ed è probabile che il risparmio effettuato da molte persone fisiche sarà ben maggiore ma devo ricordare che la maggioranza dei cittadini britannici non ha stipendi tali che gli permettano di risparmiare e che ci sono società che partecipano al pil e al debito ma  che, non producendo utile, non hanno soldi per rimborsare lo stesso.  Questo per i conti della serva di cui sopra significa parlare di un economia da cartone animato che continua a sgambettare senza avere più terra sotto i piedi, di un'economia nei fatti fallita. Per gli economisti tolemaici significa invece che forse è solo l'Italia ad esserlo.



     Chiudo con un richiamo ad un vecchio post in cui ipotizzavo che la nomina di Draghi a capo della Bce era proprio propedeutica ad accusare gli italiani di eventuali fallimenti Silvio e drago Draghi finalmente ci sono riusciti



                                                            paolosenzabandiere

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