19 agosto 2011

OMICIDA O EROE?

Agosto (70)
Introduzione alla lettura
16/08/11

     L'ennesimo caso di stalking, stavolta con una fine diversa. Non muore la donna vittima delle assurde, morbose attenzioni di colui che si ritiene il padrone, con diritto di vita e di morte, della sua vita. No, stavolta il violento padrone di tutto, trova sulla sua strada un destino diverso. Non è lui a provocare la morte, ma a riceverla. Tutto questo accade perchè una classe politica.....


OMICIDA O EROE?

     A qualcuno può sembrare strano che io addossi la responsabilità delle gravissime conseguenze dei reati di stalking alla classe politica, a questa classe politica, ma quando si fanno pessime leggi, senza quasi la possibilità di farle rispettare, è evidente che queste orribili storie possano finire in tragedia.

     La politica è l'arte di risolvere i problemi della gente fatti salvi i diritti delle minoranze. Dichiarazione banale e scontata, in un paese civile, non qui da noi. Qui i nostri politici sono particolarmente attenti a risolvere i loro problemi, soprattutto economici, il resto può attendere. Quanti politici possono solamente essere sfiorati da casi di stalking? Quante possibilità hanno questi  signori, che si trovano nel loro paradiso dorato e riservato, di essere vittime, loro e le loro famiglie, di simili episodi? Praticamente nessuna con le loro scorte, scortine, scortucce, che sono sempre pronte, disponibili a proteggerli.

     Quindi si può confezionare una bella leggina che faccia un bel bù di spavento al violento prevaricatore di turno e se il soggetto in questione non demorde e insiste, fino a quella che sta diventando la naturale conclusione di queste storie, la morte di chi vorrebbe tornare ad essere una persona libera, cosa ci volete fare, loro la buona volontà ce l'hanno messa tutta! Mettere in galera il violento al primo serio, reiterato, tentativo di violenza è una cosa troppo forte per questi garantisti! Anni fa un violento, mi sembra in Liguria, con questa ignobile legge ha potuto uccidere , in storie diverse due, dico due donne!

     Questa volta invece a Roma è andata diversamente. Stanco delle minacce  e delle violenze  ricevute dalle sue figlie, da colei che aveva lasciato il violento di turno e dalla sorella che  con lei solidarizzava, e dai figli minori di quest'ultima, un padre, dopo l'ennesima violenza ha deciso di farla finita. Ha deciso che non era giusto aspettare magari la morte di una o di entrambe le figlie per l'incapacità della legge di difenderle realmente, e ha ucciso il violento.

     Per la legge dei politici e per i soliti buonisti è un omicida, per le persone di buon senso è colui che ha ridato tranquillità, vita certa, alle  figlie e ai suoi nipoti.

                                                             paolosenzabandiere



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