18 gennaio 2009

Vittime e terroristi.



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Introduzione alla lettura
18/01/2009
La storia è semplice. Un ex terrorista è accusato di aver ucciso in Italia quattro persone e di aver costretto da allora su una sedia a rotelle un ragazzo a cui uccise, nel corso della stessa rapina il padre. Dopo un periodo brevissimo di carcere in Italia fugge in Francia, dove si rifà una vita, diventa uno scrittore e riesce sempre ad evitare l’espatrio con delle leggi “protettive”.
 

Una caratteristica di questo personaggio è quella di non essersi mai pentito realmente di quanto fatto in Italia. Questo è il signor Cesare Battisti, sicuramente un signore non simpatico e certamente discutibilissimo. Dopo anni di libertà, con i tempi che cambiano, con le richieste di estradizione che si fanno più pressanti, sparisce di nuovo nel nulla.
Il tempo passa è nel 2007 viene ritrovato ed arrestato in Brasile. L’Italia si attiva per un’ulteriore richiesta di estradizione e questa viene negata dal Brasile asserendo che il Battisti si potrebbe trovare in pericolo di vita in Italia. Questa è la storia dell’ex terrorista Cesare Battisti, fino ad oggi.
Ma c’è un'altra storia, parallela, che racconta la vita di centinaia di ragazzi che, da soli o “aiutati”, si sono infilati in una specie d’imbuto infame che ha tritato le loro vite e quelle di coloro che, anche casualmente li hanno incontrati. Ragazzi che pensavano di risolvere con il terrorismo, con l’instaurazione di regimi più anti democratici di quello che si voleva combattere, tutte le ingiustizie di questo paese. Una mano a questi disperati dalle soluzioni semplici e altrettanto disperate gli è stata certamente data da quelle oscure trame, che hanno fatto di questo paese una base per bande armate, pronte a colpire inermi cittadini in più occasioni. Piazza Fontana, l’Italicus, la stazione di Bologna, piazza della Loggia, le centinaia di vittime, le migliaia di feriti. E i tanti episodi in cui vittime di attentati sono stati carabinieri e poliziotti. Questo è un paese in cui cade un aereo civile ad Ustica e tutto tace. Ci sono 81 morti ma il silenzio è devastante. Non si fa nulla per trovare i responsabili dell’accaduto, anzi se qualcosa si fa è per nascondere, depistare.
Tutto questo per dire che le famiglie delle vittime del terrorismo hanno tutto il diritto di urlare la loro rabbia ma le autorità dello Stato sono obbligate non solo a chiedere l’estradizione di Battisti, ma anche a chiedere di far luce, e non solo a chiacchere, di fare luce realmente, su quanto è successo di ignobile in questo paese, in questi decenni. Fate in modo che non ci siano più cose secretate e che i colpevoli, mai trovati, siano assicurati alla giustizia.


18 gennaio 2009
paolosenzabandiere




Vittime e terroristi.

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