6 maggio 2011

WOJTYLA. UN GRANDE SANTO?

Maggio (35)
Introduzione alla lettura
04/05/11



     Può un ateo parlare di un Papa e della sua beatificazione? Io credo che sia possibile soprattutto se si è ricevuta un'educazione cristiana, che chiaramente non si può togliere come ci si toglie un vestito.....


WOJTYLA. UN GRANDE SANTO?

     Che Papa Giovanni Paolo II sia stato un grande personaggio, figlio del suo tempo, non può essere negato da nessuno, Da ateo che ha fatto il chierichetto, per intenderci,  ho una visione certamente più terrena e meno trascendentale delle cose fatte da questo papa. Alcune di queste  cose sono grandi ma non eccezionali, come una certa stampa poco critica intende invece farci credere. Certo questa Chiesa e questo Papa hanno dato un grosso contributo alla caduta dell'impero sovietico, soprattutto nella Polonia di Solidarnosc, ma la cosa deve essere approfondita. Che dire della presenza della Chiesa cattolica nell'ex Urss? Praticamente nulla. Con questo voglio dire semplicemente che il  ruolo della Chiesa cattolica è stato importante ma che il regime sovietico stava collassando di suo. La prova del nove di quanto asserito sta nella cattolicissima Cuba di Fidel e nella Cina comunista, che di chiese cattoliche ne ha addirittura due. Una, la  chiesa patriottica, legata al potere, l'altra, la chiesa sotterranea con almeno dodici milioni di fedeli. Sia Cuba che la Cina non sono collassate. Quindi pensare che la Chiesa e la figura del Papa siano stati determinanti nel crollo dell'Urss è un'evidente forzatura.

     Un altra cosa di cui essere certamente riconoscenti a Giovanni Paolo è il suo desiderio di chiedere scusa per la violenze perpetrate dai cattolici nel mondo, in tutte le epoche, indubbiamente un atto di coraggio. Altro atto di coraggio è stato quello sicuramente pronunciato continuamente contro un certo tipo di capitalismo predatorio. Ma poi, senza scomodare un suo acerrimo nemico, il teologo tedesco Hans Kung, che afferma ai quattro venti che quel Papa non meritasse la beatificazione, ci sono delle evidenti contraddizioni con quanto detto o fatto da Giovanni Paolo II in altre situazioni. Si ha la netta sensazione di essere in presenza di un corto circuito nella personalità di Wojtyla.

     Il Papa che chiede scusa per i crimini della chiesa, cerca poi di nascondere in tutti i modi lo scandalo vergognoso dei preti pedofili. Il Papa che attacca il capitalismo predatorio, poi dichiara beato il capo dell'Opus Dei Escrivà, cosi legato al franchismo. Frequenta Pinochet, contrasta in ogni modo la Chiesa e i teologhi della Liberazione, non ascolta nessuna parola del vescovo Romero, in pratica un vero e proprio caso di isolamento che la chiesa di Roma attua nei confronti dell'arcivescovo salvadoregno, poi ucciso mentre diceva messa e nomina Marcinkus a capo dello Ior. Per finire, in nome della vita, nega l'uso del preservativo ai fedeli e di fatto fa morire di aids moltissimi fedeli, soprattutto in Africa.

     Lo ammetto. L'essere ateo mi porta certamente a sottovalutare alcuni aspetti della vita di Carol Wojtyla, che sono più legati al suo essere cattolico, e quindi ai fenomeni più religiosi legati alla sua beatificazione,  ma  credo che in un paese normale, dove l'ideologie non pervadessero ancora ogni aspetto della nostra vita, la beatificazione non sarebbe nemmeno cominciata.

                                                                     paolosenzabandiere

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