2 luglio 2009

SILVIO E I DISFATTISTI

Luglio (46)
 Introduzione alla lettura
 02/07/09

A più riprese il nostro Presidente del Consiglio ha attaccato le istituzioni, nazionali ed internazionali e soprattutto alcuni giornali colpevoli, a suo dire di essere dei disfattisti. Avesse fatto solo questo! Per due volte ha invitato gli inserzionisti economici a non finanziare con la pubblicità quei giornali che con il loro comportamento fanno, a suo vedere, opera di disfattismo.
SILVIO E I DISFATTISTI

Io non critico gli interventi del Premier. Anzi lo ritengo proprio nello specifico campo del disfattismo un'autorità. Forse non se lo ricorda neanche Lù, il padron di quasi tut, di quel signore che stava all'opposizione quando governava il centro sinistra (detto anche-. Aspetta un attimo che ti cediamo volentieri il posto che ti spetta) e vedeva tutto nero, insieme ai giornali che lo sostenevano e questo quando le borse erano sui massimi e l'economia andava a mille. Allora era legittimo vedere nero e ora con la più grossa crisi economica degli ultimi 100 anni il solo parlarne per il nostro è mero disfattismo. De più direbbe qualcuno.
E che de più! Per ben due volte si invitano gli inserzionisti pubblicitari a non finanziare più i giornali disfattisti o semplicemente che vedono nero per l'economia. Qualcuno dovrebbe spiegare al nostro che oggi i giornali sopravvivono grazie alla pubblicità e il Capo del Governo di una nazione democratica non si può permettere di pronunciare discorsi di questo tipo, mai, e per motivi ovvi, per chi ha cuore la democrazia. Dopo i tentativi di soffocare economicamente chi la pensa in maniera diversa da te il passo successivo sono solo le squadracce che bruciano carta e rotative. In un paese come l'Italia, come può vedere il mio lettore non più unico ma fantasma, chi solleva questi problemi, questi argomenti per condizionare la stampa ha un concetto di democrazia devastante. Che il nostro presidente non sia intervenuto al pari delle altre alte cariche dello Stato in difesa della libertà di stampa è fatto altrettanto grave. Che dire del quasi silenzio senza urla del nostro partito di opposizione. Ritornando al nostro, il fatto che abbia parzialmente fatto marcia indietro non toglie nulla alla gravità del fatto.
Ma visto che ho la presunzione di conoscere qualcosa di economia e di comportamenti umani a differenza delle dotte scimmie che discettando della materia nelle televisioni e nei meeting riescono poi a produrre quei disastri evidenti che sono sotto gli occhi di tutti senza assumersene mai la paternità, vorrei approfondire le cause e le responsabilità di questa crisi.
Devo fare una premessa. Non sono un nostalgico dei bei tempi del comunismo, anzi ritengo che questo abbia forse fatto a livello mondiale più danni che altro, ma ciò non significa che la storia delle classi e delle lotte tra di loro siano esclusivamente un'invenzione marxista. Al contrario la lotta di classe, lo scontro tra le classi, è sempre esistito anche se solo in eccezionali momenti, ha assunto i connotati rivoluzionari che la storia ci ha tramandato. Come già detto in altri scritti, a cominciare dal mio primo articolo su questo blog nel 2008, il crollo dell'impero sovietico, sanzionato in maniera plateale con la caduta del muro di Berlino, non ha interrotto la lotta di classe, al contrario. Con il crollo di Berlino è semplicemente venuto meno un certo tipo di capitalismo che del benessere sociale dei propri lavoratori aveva fatto il suo fiore all'occhiello da contrapporre, con i prodotti del consumismo per i suoi operai, al sistemo sovietico, con la negazione delle libertà individuali e la fila per le patate
Sentire il nostro signor Lù che parla di disfattisti, di comunisti e di invidia sociale mi fa semplicemente sorridere. Non voglio entrare nel merito su quello che sono i compiti di un Capo di Governo, certo non il pessimismo cosmico ma anche l'ottimismo surreale può essere fuoriluogo, credo che informare il paese della gravità della crisi ma al contempo prendere provvedimenti per uscirne al più presto rientra nell'ambito dei propri compiti istituzionali. Ma ritornando ai comunisti non sono certo loro che hanno fatto la lotta di classe negli ultimi 20 anni, al contrario l'hanno solo subita. Negli ultimi decenni c'è stato in occidente, e non solo, un violento attacco alle condizioni di vita delle classi subalterne a tutto vantaggio delle classi dominanti. Qualche anno fa c'era uno studio americano in cui quanto da me affermato era del tutto evidente. Trenta anni fa il manager americano guadagnava in media 40 volte lo stipendio del proprio impiegato, prima dello scoppio della crisi il rapporto era arrivato a 397 volte. Dieci volte tanto!
Qualcuno voleva i responsabili della crisi? È stata la classe dominante mondiale, nella sua ridicola avidità a pensare di poter privatizzare tutto il privatizzabile, di potersi ridurre incredibilmente le tasse, di poter pagare stipendi spesso di fame per i propri sottoposti. Nella loro geniale incapacità di comprendere le cose economiche da loro stessi presuntuosamente governate hanno costretto miliardi di persone nel mondo ad indebitarsi nell'immobiliare, e non solo, per permettersi condizioni di vita e di consumo altrimenti non più sostenibili. Un piccolo smottamento e il castello di carte.......
Non ci sono parole per evidenziare i comportamenti di siffatti personaggi. Il contadino sa che se non accudisce decentemente le proprie bestie queste poi non gli lavoreranno come lui auspica ed invece questo ceto sociale, confortato dai canti a mò di sirena delle dotte scimmie profumatamente pagate per tessere le lodi ai nuovi “paradigmi economici”, ha portato l'economia sull'orlo del baratro. Ogni costruttore di piscina sa che la sua fortuna non è dovuta all'unica piscina tempestata di diamanti che l'uomo più ricco del mondo può ordinare, ma alle milioni di persone della classe media che possono permettersi la propria “bagnarola” 4 x 4.
Comprende ora signor Primo Ministro la gravità di quanto accaduto? Mi sia consentita una battuta, lei è stato l'inventore delle ville a castello, una quasi sopra l'altra, non sò più quante in un chilometro solo, forse ha perso il conto anche lei, perchè aver i soldi per comprarne una sola non bastava più, di più, di più. Come spero di essere stato in grado di dimostrare è stata l'avidità delle varie Maria Antonietta a procurare questo disastro incipiente. Incitare all'invidia sociale? L'unica invidi sociale che conosco è la vostra. Avete fatto leggi per non pagare le vostre eredità miliardarie, avete abolito l'Ici anche a gran parte dei ricchi e sopratutto avete pensato bene di guardare, di frugare nelle tasche, di chi guadagnava sui mille euro e vi sembravano tanti! ( so bene che nelle sue televisioni i suoi stipendi non sono questi, ma lei questa classe, così vogliosa di non pagare tasse ed altro,la rappresenta politicamente come mai nessuno prima).
Due paroline sul partito, oggi all'opposizione, che a mio parere ha avuto in questi anni il solo compito di semplificare la vita di Lù. Queste mie critiche economiche sono rivoluzionarie o sono la semplice constatazione di un dato di fatto, e allora perchè il vostro silenzio? Ah, ho capito si ritorna alla vostra principale vocazione, aiutarlo in tutti i modi.
paolosenzabandiere

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