10 maggio 2009

POESIE ED ALTRO

Maggio (36)
Introduzione alla lettura
10/05/09

Qui di seguito sette poesie dalle ”relativamente” più recenti alle più “datate”, che sono quelle in fondo. Scrivere poesie in un blog che oltre ad essere fantasma vuole scrivere di politica, economia, attualità e di poesie appunto, anche in dialetto ma sempre legate ad uno di questi tre temi, può sembrare fuori tema. Queste poesie hanno entrambe la caratteristica di essere state scritte nei primi anni 80. Ovviamente sono state il frutto di un mio stato d'animo, combinato ad una “musa ispiratrice “ che lo ha permesso. La musa in questione aveva capito di me molto di più, e molto prima di me. “ ........la tua rabbia, la tua idea, il tuo essere Paolo, il tuo andar via”. Ma torniamo a noi, non avrei scritto queste mie poesie sul blog se almeno quattro di queste non avessero un'incredibile attinenza con le ragioni stesse della sua esistenza. Quasi trent'anni dopo aver scritto di amore per la verità, del primo socialista di duemila anni fa, di un rifiuto delle chiese e del non volerne costruire più il blog paolosenzabandiere credo sia la naturale continuazione di quel mio stato d'animo. Con troppo ritardo ma con tanta più rabbia.
paolosenzabandiere

POESIE ED ALTRO



(1)
L'UOMO



L'uomo strano animale
da millenni ha le sue chiese
e se la croce un po' lo ha stufato,
subito, con un altro segno l'ha sostituita.
Da quando sull'ara pagana,
per cercare un vate a lei grato,
greggi interi hanno sterminato,
non è molto cambiata la razza umana.


L'uomo nei secoli ha sempre voluto credere in qualcosa,
a favore o contro non è poi tanto importante,
il bello è credere e intensamente,
e mai il tarlo che quello in cui tu credi sia sbagliato,
deve balenar nell'uomo probo e timorato.
Che poi si tratti di dar la caccia agli infedeli,
agli ebrei, alle streghe, ai senza chiesa
o solo all'ombra di se stesso,
è una domanda da non porsi per lui povero fesso.


Io che ho visto le mie chiese crollare ad una ad una,
con la possibilità di ricostruirne ancora, da tempo ho capito e non da ora
che se si vuole salvare sto' paese (il mondo)
è tempo di mandarle tutte alla malora.

paolo
(2)
POVERO CRISTO UOMO



Ti hanno ucciso duemila anni fa sul Calvario
perchè in tempi di guerra predicavi la pace
perchè in tempi di schiavi
gli uomini, dicevi, gli uni agli altri uguali.
Il potere ti uccise non perchè figlio di Dio
ma perchè subito capì quanto dirompenti erano le tue parole
in un mondo in cui la vita di un uomo in nessun conto era tenuta.


Povero Cristo uomo,
con tanto amore per gli altri.


Le tue idee nel mondo si sparsero come una tempesta improvvisa,
migliaia di persone senza futuro cominciarono a sperare.
A capire che per nessun motivo era giusto,
a pochi, di decidere la vita di molti.
Sei stato il primo nella storia a capire
che se non cambia l'uomo,
nulla potrà veramente cambiare.


Povero Cristo uomo,
con tanto amore per gli altri.


Il potere non stupido comprese subito
che per non perdere tutto qualcosa doveva dare.
In nome tuo novelli padroni del tempio,
benedicendo esercit,
interi popoli hanno sterminato,
la vita in tutti i suoi aspetti continuamente umiliato.


Povero Cristo uomo
con tanto amore per gli altri
sulla terra non tornare
che un'altra croce per te han fatto innalzare


sempre dello stesso periodo

paolo
(3)
IL MONDO ATTORNO A NOI



È da molto tempo che dentro ho una forte voglia di amare
e l'amore, della vita, è una delle cose più belle,
ma l'amore che fa rima con cuore,
l'amore due cuori e una capanna, noi due e basta, al di fuori del mondo,
l'ho sempre detestato, sempre l'ho trovato falso.


Non voglio fare del nostro rapporto una bella e stupida favola
con il suo principe azzurro,
con la sua fata turchina.
L'amore staccato dal mondo non ha senso.


Ho tanta più voglia di amare tanto più desidero lottare,
cambiare questo mondo che,
dietro l'amore ai baci perugina,
dimostra ogni giorno di più le sue tendenze menefreghistiche.


Che senso ha amare se non si vive anche per migliorare la propria vita con gli altri.
Che senso ha fare figli se poi non si fa niente per rendere certo e migliore il loro futuro,
se non ci si preoccupa di quello che succede intorno a noi,
se sentendo in televisione delle notizie gravi,
subito ci si affretta a cercare altri canali,
come se da quelle notizie,
da quello che accade intorno a noi.
si possa sfuggire facilmente facendo finta che non è successo niente.

Il periodo è sempre quello
paolo
(4)
LA TIMIDEZZA DEGLI ALTRI
A volte si può ridere, o meglio sorridere, dei propri difetti. Questo è uno di quei casi.

LA TIMIDEZZA DEGLI ALTRI



Lui entrò nella stanza
immersa nella penombra,
e la vide in piedi,
al centro della stessa,
che incominciava a spogliarsi.


Non sentì dentro di sé nessuna reazione,
né paura, né eccitazione.
Per un attimo pensò che avesse caldo,
ma era gennaio,
e in quella squallida stanza d'albergo le finestre,
mai riparate,
erano piene di fessure.


Pensò allora di aver sbagliato stanza
e si voltò lentamente,
per vedere se c'era un altro uomo,
ma alle sue spalle solo una nuda parete.


Non ebbe il coraggio di guardare sotto il letto,
si fece forza e la prese di sopra (il letto).


Per fortuna sto parlando di un timido fottuto e non di me.
Io.....
forse....
.......non sarei neanche entrato.


2 giugno 1983
paolo
(5)
UNA DONNA CHIAMATA..............
Questo mio scritto non parla solo di un innamoramento nei confronti di una donna, per me è molto di più. È l'innamoramento per la verità, qualunque essa sia. Perchè la verità può essere anche cosa spiacevole, ma è solo con la conoscenza dei fatti che gli uomini possono modificare la loro condizione. Se dovessi pensare al perchè di questo mio sito “fantasma” oggi, alle sue radici c'è questa mia, queste sono le sue radici, innamorarsi della verità, per quanto spiacevole, peer cercare di cambiarla.
UNA DONNA CHIAMATA...



I vecchi del mio villaggio un giorno
al calar del sole,
riuniti intorno ad un grande fuoco,
parlaronodi una donna
che ai loro tempi
viveva oltre la collina.


I pochi che si avventurano per conoscerla
tornarono subito indietro spauriti,
tremanti come foglie
e ne parlarono come di una donna brutta e malvagia.


Improvvisa la voglia di vederla mi assalì,
immaginandola con il tempo trascorso,
ancor più malvagia, ancor più brutta.


La mattina, all'alba,
il villaggio era già alle mie spalle
e sulla collina
una sottile paura mi prese alle gambe,
ma la voglia di conoscerla
era più forte delle mie paure.


Nella valle, oltre la collina
un ruscello scorreva placido
e nel mezzo una donna,
bellissima,
vi faceva il bagno, nuda


Non capii subito se quella donna era ancora la fanciulla,
vista dai vecchi del villaggio,
o sua figlia.
Ma intuii che tra lei e l'altra
c'era di sicuro un nesso.
Mi avvicinai
e più riuscivo a vedere bene il suo viso
e più il cuore mi batteva forte.


Era bellissima,
i suoi occhi stupendi.
Nessuna altra donna al mondo
poteva esserle paragonata.
Mi sorrise tenendomi per mano
ed il mio cuore se ne innamorò subito.


Mi condusse verso la sua casa.
Ci amammo una notte intera,
all'alba volli conoscere il suo nome.
Mi chiese che importanza avesse.
Insistetti.


I suoi dolci occhi tristi si inumidirono.
“Tutti gli uomini che hanno conosciuto il mio nome”,
disse, “sono fuggiti via”.
“ma se tu vuoi te lo dirò”.
Insistetti ancora..
Sospirò.


Chiuse i suoi occhi
mentre due lacrime, scivolandole sulle guance,
caddero poi sui suoi seni,
troppe volte traditi.
Riaprì gli occhi molto lentamente
mentre il cuore le batteva forte.


Pensava che anch'io,
come gli altri,
sarei scappato via.
Ma mia amata verità
ti andavo cercando da troppo tempo per pensare,
ora che ti ho trovata,
di lasciarti

1 giugno 1983
paolo
(6)
E LO CHIAMANO AMORE
Parlavamo di rabbia moderna e di amore antico. Beh crede che questa mia poesia abbia anticipato di quasi trent'anni i tempi, la venuta di paolosenzabandiere.
E LO CHIAMANO AMORE



E lo chiamano amore questo squallido affare
fatto di fronte ad un novello vestale.
Non tradirla mai, non renderlo infelice,
spacciatori di falsi
che il coraggio non hanno dentro di guardarsi
e la loro insicurezza contrabbandano per amore.


E poi esplode l'amore,
quello di cui sono capaci
e tirano fuori i loro artigli rapaci,
le loro menzogne, i loro ricatti...
“Io ti ho dato tanto e tu...._”
“.....senza di te mi ammazzo”
e sono contenti solo quando
l'altro nella gabbia han messo.


Poveri imbecilli che non vogliono vedere
che nella gabbiada soli si son fatti incastrare,
che per reprimere nell'altro ogni autonomia
la loro libertà hanno gettato via.


Si negano financo il vivere
per poterlo all'altro rinfacciare
certi che le loro rinunce dovranno pur contare.

1980/82 ?
paolo
(7)
NON RIDERNE MAI
Questa non è la mia prima poesia. È sicuramente una delle prime. È la poesia di un timido che ha pudore dei propri sentimenti, che per questo non vorrebbe vederli irrisi. Oggi....., oggi è un'altra cosa. Oggi il pudore si è trasformato in rabbia. Rabbia contro chi per propri interessi o per semplice ottusità difende ostinatamente un modo di vivere ridicolo o peggio....
NON RIDERNE MAI



Se ti capiteranno tra le mani queste mie poesie
ti prego, chiunque tu sia, non riderne mai.


Potranno non piacerti
ma la poesia,
anche la più brutta,
anche quella scritta dal più arido degli uomini
è sempre un fiore che sboccia nel deserto.
Perchè scrivere una poesia è esprimere un sentimento,
uno stato d'animo,
il tragico è non averne.
Perchè un uomo senza sentimenti
è come un fiume senz'acqua.


Se ti capiteranno tra le mani queste mie poesie non riderne.
Ti prego non ridere mai dei sentimenti degli altri

11 giugno 1983
paolo

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