31 maggio 2009

IL PAPI D'ITALIA E FRANCESCHINI CON LE SUE DOMANDE, VECCHIE DI VENT'ANNI

Maggio (39)
Introduzione alla lettura
31/05/09

Franceschini? Franceschini è una brava persona, anche onesta, cosa non disprezzabile in presenza di una casta, la classe politica appunto, che dell'onestà personale e intellettuale non ha fatto certo una bandiera, ma questo basta a farne un leader politico con una battuta sempre pronta contro i suoi avversari politici? Io enuncio i fatti, poi spetterà a te, caro lettore unico, valutare l'adeguatezza dell'uomo.
IL PAPI D'ITALIA E FRANCESCHINI CON LE SUE DOMANDE, VECCHIE DI VENT'ANNI

In un giorno che poteva essere nero per Lù il padron de tut, considerando che due giornali inglesi con un articolo non firmato e quindi attribuile alla proprietà, lo accusavano di essere un pericolo per l'Italia e non solo, Franceschini, anche se involontariamente, con una serie di domande, da la possibilità alla sua controparte politica di quasi nascondere le accuse inglesi e di far rispondere in maniera piccata ai figli della Chevalier, alle sue malposte domande.
Cosa aveva chiesto agli italiani il segretario del Pd? Una cosa semplice ma temporalmente inesatta. Affidereste l'educazione dei vostri figli a Lù? Subito insorgono i figli dello Chevalier dicendosi orgogliosi di aver avuto cotanta educazione da cotanto padre. La Repubblica, quotidiano non certo tenero con il nostro premier è costretto a titolare a tutta pagina la difesa spassionata dei figli di Lù e mettere con meno evidenza le valutazioni dei giornali inglesi. Personalmente ritengo che l'uscita di Franceschini sia stata l'involontaria geniale ciambella di salvataggio del premier in una giornata che poteva essere per lui incandescente.
Il leader del Pd ha fatto una pessima figura, malponendo una domanda che posta in altro modo avrebbe tutta la sua devastante validità. Mi ha dato l'impressione come di un signore rimasto ai tempi delle diligenze e che solo dopo decenni di attività delle ferrovie si convince a prendere un treno che però è gia partito, venti anni prima. Non si capisce? Mi spiego. La domanda da porre agli italiani non è se affiderebbero l'educazione dei propri figli a Lù, ma perchè lo hanno fatto più di venti anni fa. Io non ho motivi di dubitare sulla buona educazione che lo Chevalier, o la moglie, o entrambi, hanno impartito ai propri figli. Almeno i tre figli dell'ultima moglie sono stati educati alla scuola steineriana e personalmente ritengo che abbiano visto molti pochi spettacoli televisivi, soprattutto delle televisioni paterne.
Il problema si pone per i figli putativi, per quella famiglia allargata che è l'Italia che fidandosi delle tramissioni televisive, e non avendo tempo, soldi o volontà da spendere per l'educazione dei propri figli si è parcheggiata davanti alla televisione ed è diventata, a poco a poco, come la televisione ha voluto. Questa famiglia, questo paese pensava di avere un cervello delle idee ed è invece bastato poco per capire che entrandogli in casa quasi di soppiatto, come i ladri fanno di notte, un certo modo di fare televisione, giorno dopo giorno annullava appunto le loro, già di per se, deboli coscienze. Ve lo ricordate mani pulite e la campagna quasi violenta, forcaiola a suo favore fatta da un certo tipo di giornalismo, le manifestazioni sotto i tribunali, con i suoi inviati, e poi giorno dopo giorno incominciare una lenta opera denigrazione dei giudici che ne facevano parte, storpiando nomi, facendo boccacce......ma questi che vogliono ancora.....
Dicono che la televisione è così perchè la gente la vuole così e poi ti accorgi che ci sono trasmissioni televisive in cui milioni di persone non si perdono una battuta di Fazio con Saviane. No, sarà pur vero che una parte del pubblico ama il trash, ma è ancora più vero che è la televisione che ha ancora più voglia di propinarlo. Ogni scolaro vorrebbe giocare a pallone piuttosto che studiare matematica, ma il compito di un bravo maestro e quello di interessarlo a qualsiasi materia. Questo ruolo educativo la televisione, una certa televisione, l'ha scientemente non solo rifiutato ma addirittura combattuto.
Quasi come se dietro ci fosse un progetto, apparentemente impalpabile ai più, ma non per questo meno determinato. Un modo di fare, un modo di considerare i rapporti umani è entrato di soppiatto, con furbizia, nelle case degli italiani. La televisione delle tette e dei culi, la televisione dei telegiornali fatta dai comici dove la certificazione del malaffare, la consegna dell'oscar da burla, è spesso, paradossalmente, un premio da esibire, di cui vantarsi.
Questa è la televisione dove una ragazza ha successo non perchè l'abbia data a qualcuno per apparire in qualche spettacolino ma al contrario solo quando tutti pensano che la cosa sia accaduta. Questa è la patria delle risse televisive, dell'instillazione continua, spettacolo dopo spettacolo, nella testa dei nostri ragazzi di una cosa devastante: Hai successo, sei qualcuno, solo se appari in televisione, non importa per fare cosa , l'importante è apparire. Che tu sia una vera o una finta mignotta, un vero o un finto trans il giochino è semplice, basta che la gente parli o sparli di te ed il successo è assicurato. Hai fatto qualcosa di grosso? e chi te lo toglie un posto al “grande isolotto fattoria” di turno.
Un messaggio devastante? Io direi doppiamente devastante, perchè l'altra faccia della medaglia questo dice. Ma chi te lo fa fare per mille o pochi più euro al mese di fare il poliziotto inflessibile, il giudice integerrimo, il giornalista intellettualmente onesto e rompicoglioni nel paese dove tutto se pò fa, per non parlare poi di certa politica, di quella politica che chiedeva basta con le serie televisive della piovra sulla mafia, non ti ricordi caro lettore unico? perchè dipingono l'Italia all'estero come un paese mafioso, sic!
Ovviamente questo deformare le coscienze, violentarle, ha permesso che tutta una serie di comportamenti che non avrebbero mai potuto avere dignità politica, diventino proprio uno dei modi principali di fare politica e di pensarla. La cosa più devastante a mio parere di questa non piccola cosa che è la storia della ragazza napoletana è tutta nelle sue parole. Da grande non ha nessuna intenzione di fare che so la professoressa o la biologa. Dice o millanta che le è stato promesso che farà l'attrice o la conduttrice o come ultima soluzione, nella peggiore delle ipotesi farà politica. Come se la politica fosse uno dei modi per soddisfare le pruderie esibizionistiche di chicchessia.
Come vede signor Franceschini, lei che ha una faccia da brava persona, ha quantomeno aspettato venti anni di troppo a porre questa domanda agli Italiani. Di tutto quanto detto ci si dovrebbe interrogare poi del perchè questa chiesa ha rapporti così diversi e così “cristianamente incomprensibili” con i vari partiti politici. Sembra voglia accompagnarsi solo con quelli che nei fatti, nei comportamenti, più che nelle parole sono distanti da qualsiasi comportamento cristiano, ma adesso aprire un altro fronte, per Lei che so così sensibile al problema forse è troppo, non crede?
Paolo s.b.

Nessun commento:

Posta un commento