25 aprile 2009

LA N.E.P. DEI NOSTRI ONOREVOLI FANTOZZI

Aprile (32)
Introduzione alla lettura
25/04/09

La nuova politica economica di cui voglio parlare non è il tentativo di Lenin di fronteggiare le emergenze economiche dopo la rivoluzione bolscevica ma il “nuovo modo di fare politica attraverso un’apparente morale economica da parte di chi una morale economica non l’ha mai posseduta.

Ma caro lettore unico ti devo delle spiegazioni sull’argomento trattato per evitare che l’unico lettore che ho, appunto te, perda la pazienza e dopo una sintetica riflessione del tipo : “Ma questo che stà a dì ”, faccia diventare questo blog un sito fantasma al 101%.
La storia. Finalmente il Piddi si dichiara moralmente contrario agli sprechi della “res pubblica”! E allora pensi che si decida a cacciare dalle proprie schiere coloro che con l’ignobile gestione dei rifiuti in Campania hanno contribuito peraltro al trionfo di Lù, il padron di tut. Pensi che abbiano deciso di dimezzarsi lo stipendio, di tagliare i costi della sanità che hanno contribuito con i compari del Piddielle, a fare privata per gli enormi guadagni di pochi, e pubblica per gli incredibili, insostenibili costi a carico di noi tutti. Li penseresti pronti a fare un’inchiesta sul perché per il terremoto in Irpinia siano stati spesi più di 50.000 miliardi di vecchie lire e ci sono persone che ancora abitano nei container? Devo continuare? Non credo sia il caso.
Il fremito di sdegno del nostro Piddi è solamente dovuto al desiderio di abbinare il referendum Segni-Guzzetta ad altre elezioni per risparmiare, dicono 400 milioni di euro. Permettetemi una battuta. Vogliono cominciare a risparmiare e partono da soldi che in gran parte andranno a finire in tasca a poveracci. Studenti e pensionati sono le uniche categorie disposte a percepire quei pochi euro per quelle non poche ore di lavoro prestate. Ci vogliamo aggiungere poliziotti, impiegati comunali, vigili ecc. che non sono certo pagati lautamente. Dimenticavo se un’elezione costa come lor signori dicono, accorparne due non significa risparmiare 400 milioni perché ci sono dei costi che lievitano con il lievitare delle competenze e non sono comprimibili. Ritengo, pur non avendo calcoli precisi a disposizione, che gran parte delle spese di questo referendum rimarrebbero in piedi anche con eventuali accorpamenti. Mettici anche una ritenuta alla fonte del 20% per gli emolumenti dati e vedrai che la cifra pagata dallo Stato sarà sensibilmente minore, forse poche decine di milioni in più.
Ma basta parlare di cifre, soprattutto in presenza di politici che di quadrar conti non hanno mai avuto intenzione, veniamo alla politica. Questo referendum è stato voluto per controbattere alla famosa legge detta “porcellum” definita dallo suo stesso estensore, Calderoli, una porcata, voluta dall’ex governo di Silvio Berlusconi per creare i presupposti d'ingovernabilità al governo che gli fosse succeduto, qualora il divario tra i due schieramenti fosse, come poi è stato, lievissimo. Oltre all’eliminazione di questa legge il referendum propone che possa governare il partito di maggioranza relativa. Nei fatti un partito che prendesse il 20% e fosse il primo partito del paese lo governerebbe, con il premio di maggioranza.
Qual’e la fine mossa politica del Piddi? Lor signori sanno benissimo il forte potere d’interdizione che la Lega ha nei confronti del Piddielle e cercano di far esplodere le contraddizioni nell’unico modo che il loro “primitivo” cervello politico comprende. Accorpare il referendum con altre elezioni politiche significa arrivare al quorum e far litigare tra di loro i soggetti di cui sopra. Geniale no? Qualcuno ha spiegato loro che con la vittoria del referendum, e magari dopo aver litigato con la Lega, il Piddielle sarebbe comunque il primo partito politico del paese e vincerebbe le successive elezioni senza più nessuno che lo possa fermare.
Ma ci sono anche delle novità in questa incredibile situazione di finta cortesia istituzionale a senso unico fatta da prego si accomodi, ma si figuri prima lei ecc. ecc. Visto che nel Piddielle si è divisi tra una convenienza politica e una voglia di non litigare con la Lega, e questo a tutto svantaggio del referendum che se fosse fatto da solo il 21 giugno non raggiungerebbe il quorum, ecco la nuova proposta salvagente del Piddi. Spostare le elezioni di un anno ed abbinarle alle regionali (ovviamente quorum assicurato), evento da rendere possibile solo con l’appoggio dei promotori del referendum. A proposito di questi signori conosco il solo Segni e devo dire che non è mai stato particolarmente fortunato “ nelle sue iniziative politiche”, sinora andate quasi tutta a buca, forse lo sarà di più in questo tentativo di consegnare l’Italia in maniera definitiva a Lù. Al momento i promotori sembra siano contrari allo spostamento di un anno del referendum e vorrebbero farlo il 7 giugno punto e basta, anche se sanno di rischiare il quorum se questo dovesse essere indetto per il 21. Se qualcuno, con discrezione, facesse loro comprendere che fra di un anno ci sarebbe il quorum con l’appoggio dei due maggiori partiti………
Ma la situazione, se non avesse una forte venatura di ridicolo, potrebbe definirsi in drammatica caduta. I dirigenti del Piddi sono così infervorati nel porgere il collo a Lù, come tanti San Giovanni Decollato, che sono incapaci di adottare nei loro comportamenti un minimo di buonsenso politico che permetta loro, stando zitti un attimo, di non commettere errori. E invece, senza riflettere molto su quanto si dice, si sono dichiarati a favore del referendum e quindi al voto, garantendosi così una sicura sconfitta che sarà loro data dallo Chevalier, nei tempi e nei modi che Lù riterrà più convenienti per se stesso.
Come già detto, se vorrà rafforzare il suo rapporto con la Lega, avrà modo di mandare, con il suo potere mediatico, gli italiani al mare facendo mancare il quorum al referendum e contribuendo a dare un sonoro schiaffo a quella parte politica che ha chiesto agli elettori di andare a votare. Qualora avesse deciso per la propria convenienza a rompere con la Lega, sempre con il suo forte potere mediatico, gli sarebbe facile far raggiungere il quorum al quesito referendario, magari anche sotto banco. È probabile in questo caso un definitivo litigio con la Lega, un varo di una nuova legge elettorale, in chiave referendaria, e poi Lù forever!
Permettimi di chiudere parafrasando quello che io intendo per politica. La politica è l’arte di risolvere i problemi della gente, fatti salvi i diritti delle minoranze. Ora per il Piddi e per il Piddielle la politica è l’arte di risolvere i problemi di Lù, fregandosene dei problemi degli altri.
Come vedete ieri come oggi e oggi come domani una sola canzone da gettonare....Silvio tutto si fa per te...........
25 Aprile 2009
paolosenzabandiere


 

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