15 gennaio 2008

Un doppio caso di pedofilia economica

Gennaio (03)
Introduzione alla lettura
15/01/08

Mi chiamo Valerio, sono un ragazzo, tra poco compierò 14 anni, sento parlare di pensioni e voglio farvi delle domande, se posso prendervi un po’ di tempo.

Dunque iniziamo. Perché mia nonna che ha una pensione di reversibilità da mio nonno che purtroppo non ho mai conosciuto, percepisce con poco più di 25 anni di contributi leggeri versati dal marito, una pensione più che dignitosa, stante i versamenti fatti, e la decurtazione per essere una reversibile? Ma figuriamoci se mi metto a fare la guerra a mia nonna. Sono ben contento che si possa godere una pensione discreta pur in presenza di contributi, ripeto ridicoli, e che grazie ad un rapporto diseguale contingenza stipendio, permetteva di prendere quasi il massimo anche a chi andava in pensione anche con pochissimi anni di lavoro. Ovviamente, particolare non trascurabile, la pensione era superiore all’ultimo stipendio. Più del 100%. Che dire di quei “personaggi” che avendo versato contributi per 14 anni e sei mesi, continuano a prendere una pensione mediamente per una cinquantina di anni. Versare 14 anni di ridicoli contributi per prendere 50 anni di pensione pesante è un diritto acquisito o un’appropriazione indebita? In un paese dove la giustizia non fosse la caricatura di se stessa il problema neanche si porrebbe. Chi in combutta con altri si adopera per danneggiare la comunità favorendo pochissime persone è perseguibile, ecc, ecc, ma non in questo paese. Un piccolo contributo, un 5-10% a carico di questi personaggi. Ma quando mai, paghino gli altri!
Mio padre invece potrà andare in pensione già a 57/58 anni, da oggi in pratica, e percepirà l’80-85% della pensione anche con 35 anni di contributi. Si va in pensione perchè si è anziani, vecchi e stanchi, giusto? Qualcuno lo spieghi a mio padre che va al lavoro in bicicletta, e come corre, che gioca con me a pallone, che è da pensione e che queste cose non le può più fare.
Io invece,che fortuna,andrò in pensione dopo aver pagato una montagna di contributi pesanti a 62/63/65 anni, ma già qualche spirito allegro mormora sui 70. Percepirò per questo al massimo il 50/60 del mio ultimo stipendio. Ma le prospettive per me sono migliori rispetto a mio padre. Le fervide menti che hanno programmato il nostro futuro hanno pensato bene di ovviare ad un piccolo inconveniente. Per riavvicinare la mia pensione a quella di mio padre, ovviamente senza avere la possibilità di eguagliarla, perderò la liquidazione. Semplice no? D’altronde una somma consistente data in una sola volta può essere fonte di preoccupazioni e ci sono delle persone che mi vogliono così bene che hanno pensato di farmeli sparire i problemi, ovviamente con la mia liquidazione. L’egalitarismo sinistrorso di chi si alza prima si veste. Molto, molto trendy.
A sostegno della loro volontà di mandare oggi in pensioni a 58 anni c’è una argomentazione portata avanti da alcun economisti e a turno dai vertici sindacali che afferma i problemi dell’Inps derivare da un uso improprio dei soldi destinati alle pensioni, e cioè dalla cassa integrazione e da altri oneri impropri, spese a cui le casse dell’ente sono ingiustamente sottoposte. Ne posso anche convenire ma vorrei che mi spiegaste come sindacato dove eravate quando queste scelte ingiuste erano fatte. Soprattutto vorrei capire perché avete un atteggiamento di pedofilia economica nei confronti delle nuove generazioni. Non comprendete? Mi spiego meglio.Come detto questo argomento lo usate per voler mandare in pensione gli attuali lavoratori a 58 anni, ma già firmate accordi con i governi, in cui i futuri lavoratori andranno in pensione almeno a 62 anni prendendo molto di meno. Ma voi già sapete che nessuno di noi andrà in pensione a 62 anni, ma molto, molto dopo. Ma la cosa non vi interessa, gli operai di oggi avranno “acchiappato”, gli altri, gli operai di domani, si attacchino. Classico esempio di comunismo cialtro/generazionale. Ripeto la vostra è solo pedofilia economica.
Sono anni che ci raccontate la favoletta del dover andare in pensione più tardi perché si vive di più. Io ci credo in quello che dite. Siete voi che vi comportate come se fosse vero il contrario. No? E allora spiegatemi perché la categoria che vive di più, le donne (6/7 anni ), le mandate in pensione 5 anni prima. Avete detto nell’ordine:
  • Le donne lavorano anche a casa, per i loro uomini. E le donne che si sono separate, le divorziate, coloro che odiano gli uomini, quelle senza figli. Che dire di quelle che riescono a comandare a bacchetta, quelle che hanno un rapporto paritario con il proprio compagno, quelle che hanno la colf, e via discorrendo. E gli uomini senza donne, che il bucato se lo fanno da soli ecc. voi che avete l’agilità mentale dei polpottisti, dove li mettete. D’accordo, se hanno gli occhiali sono degli intellettuali da mettere al muro come in Cambogia e gli altri? Quando li mandiamo in pensione visto che sono casalinghi di se stessi? Per decidere basterà la Finanza o ci appelleremo al prete nel confessionale? Grazie a voi siamo tra gli ultimi in Europa;
  • Non conviene mandare le donne in pensione più tardi perchè questo permetterebbe loro di avere una pensione maggiore e ciò sarebbe dannoso per le casse dello Stato. Se riusciste a fare i conti per lo meno con le dita vi accorgereste che 5 anni in più sul lavoro, pur in presenza di una rivalutazione pensionistica del 10-15%, darebbe solo vantaggi per l’erario;
  • Ma dove fate proprio ridere è quando partendo da un assunto che depone totalmente a favore dell’innalzamento dell’ età pensionistica delle donne, riuscite con la Vostra dialettica talebana a capovolgerne i criteri di valutazione. Testuale di due ministre ed una giornalista: “Avendo meno contributi degli uomini è giusto che le donne vadano prima in pensione”. Si a fare la fame soprattutto nel privato.
Resta il fatto che siamo rimasti l’unico paese in Europa ad avere queste differenze fra i due sessi ed è per questo che saremmo molto probabilmente sanzionati con pesanti multe.
Perché delle regole che andavano bene 50 anni fa in alcune strutture dello Stato sono ancora in piedi. Non vivono di più anche i poliziotti, la polizia penitenziaria, i carabinieri, i finanzieri, i forestali, l’esercito, la marina , l’aviazione, i vigili del fuoco, i commessi parlamentari e la Banca d’Italia e chissà quante altre categorie nascoste. Perché dei regolamenti medioevali, che vi siete ben guardati dall’abolire, mentre oggi tutti vanno in pensione con il 80/85 dell’ultimo stipendio, permettono ai soliti privilegiati di andare in pensione con il 15/20% in più dell’ultimo stipendio, anche a soli 55 anni? Glielo dice Lei caro Silvio, della sua strenua difesa del maresciallo dell’Aereonautica in pensione,alle partite Iva che ciecamente e scioccamente continuano a votarLa? Lo sanno i votanti del Veneto, loro no, ma i leghisti certo sì, che il signore in questione dopo aver preso uno stipendio di 2.200 €, andrà in pensione con il grado superiore, cuccandosi 2.600 € al mese? E voi a lavurà per Romano, ma anche per Silvio, per l’Umberto e per il maresciallo?
Perché per voi sindacalisti c’è stata la possibilità, con i contributi figurativi di prendere una pensione senza averne i requisiti?
Perché voi parlamentari vi siete fatta su misura una leggina che vi permette di prendere il 60% del vostro ultimo stipendio con 2,6 anni di contributi, e per l’appunto a 50 anni di età. E la stessa leggina vi permette di raddoppiare la pensione con solo 25 anni di contributi versati. Da 4.700 € di stipendio a 9.700 € di pensione? Diritti acquisiti? Li chiamate così vero?. Il prelievo forzoso ed illegale ai danni delle future generazioni, per voi è un diritto acquisito.
Non e possibile andare tutti in pensione un pò più tardi già da oggi, fatte salve le categorie che svolgono lavori usuranti,? Tutto sulle nostre spalle dunque. Come potete vedere tutti due governi, la stessa politica a danno delle future generazioni.
Ovviamente non ho scritto io questa lettera. Sono in una età in cui non si pensa a queste cose. Dove il futuro è il prossimo giorno di scuola, una partita di pallone, il Natale o al massimo i mitici 18 anni ed è per questo che ve ne approfittate. Se avessi coscienza di quello che state facendo smetterei di giocare a pallone e…..
Però un’idea me la sono fatta anch’io di voi, ladri del nostro futuro. Per voi tre aggettivi: siete Inetti, Incapaci ma soprattutto INGIUSTI.
Ne dovremmo prendere atto.
Paolo s.b.

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