28 febbraio 2012

(17) CASO MILLS. QUESTI CO' 'A COSTITUZIONE C'ENCARTENO L'ALICI.

Febbraio (17)
Introduzione alla lettura
26/02/12


     Che devo dire, il processo Mills è il tentativo di assassinare la Costituzione (vale ancora la pena scriverla in maiuscolo?), e di questo tentativo in molti sono responsabili ma, se mi è consentito un paradosso, i meno responsabili sono proprio il Berlusca e i suoi avvocati. Non è colpa di questi signori se la madre di tutte le leggi è stata costruita su un'architettura giuridica così primitiva, rozza, che non poteva finire diversamente. La legge delle leggi senza pene per chi la infrange, una legge che non punisce chi reiteratamente la disattende. Peggio, come vedremo, una Costituzione che stabilisce semplicemente e mostruosamente che qualsiasi legge anticostituzionale cessa di esistere entro la mezzanotte del giorno in cui l'interrogata corte costituzionale ne avesse  sancito l'anticostituzionalità. Ma ci sono leggi, e le leggi ad personam tra queste, che la loro anticostituzionalità non la vedono estinta dall'essere soppresse, se non si prendono adeguate contromisure, altrimenti i danni da esse fatti sono irreversibili. Ma qui, non gli imputati e i loro avvocati appunto, ma coloro che dovrebbero essere i custodi delle leggi hanno dimostrato, al di là di un mero rispetto della forma, di fare scempio della Costituzione. Costoro (scusate il romanesco)  “QUESTI CO' LA COSTITUZIONE C'HANNO INCARTATO L'ALICI”, magari perchè se chiamo puro Magna Carta e se sa l'alici se magneno, ma prima 'e porti a casa, incartate, cò la carta appunto. Ma er tutto, 'sto rumor de incartamenti, che c'entra co' la giustizia? Vallo a capì.....

CASO MILLS. QUESTI CO' A COSTITUZIONE C'ENCARTANO L'ALICI.

     Debbo dire che non sono arrabbiato, particolarmente arrabbiato con Lù il padrun de quasi tut e i suoi avvocati, anche se la sua difesa credo abbia preso troppo a cuore le sorti del proprio assistito, contribuendo a far nascere leggi, che oltre ad essere anticostituzionali hanno nei fatti aiutato il nostro eroe ad ottenere la prescrizione abbreviata. Obbiettivo che a parole lui e i suoi sdegnosamente rifiutano (a parole appunto) ma che nei fatti hanno ben accettato. Per tacitare le male lingue ci sarebbe solo un modo, considerando che Lù si ritiene innocente e ritiene ancor più innocente l'avvocato Mills, l'unico condannato,  per risolvere il problema, dovrebbe rifiutare la prescrizione. Così in caso di assoluzione si ridarebbe l'onore a Mills e la fama del perseguitato dai giudici diverrebbe l'epopea del prode guerrier di lancia televisiva superdotato; questo significherebbe essere assolto nel merito.

     Qui finiscono in questo processo le responsabilità politiche, morali di Silvio Berlusconi e i suoi e cominciano quelle di coloro che nascondendosi dietro il dito del formalismo della legge, non hanno voluto o saputo comprendere due cose che sono di una tale abbagliante evidenza. Come detto nell'introduzione la Costituzione prevede che quando una legge sia giudicata anticostituzionale, decade alla mezzanotte dello stesso giorno in cui sia stata dichiarata tale. Questa è una evidente mostruosità regalatici dai “Padri della Patria” perchè a volte una legge che sia stata applicata e poi dichiarata anticostituzionale può avere non solo  formalmente violato l'art. 3 (tutti i cittadini sono eguali di fronte alla legge.....), ma fatto in modo che la semplice eliminazione della legge in questione non sani la violazione della Magna Carta.  Per comprendere la mostruosità di tale architettura giuridica farò un esempio che dire iperbolico è poco, ma è quanto si merita questa situazione. Un governo impazzito, con la complicità di un parlamento alle sue dipendenze dichiara che non tutte le rapine sono perseguibili. Quelle fatte sulle “auto blu” governative vengono derubricate a normali operazioni di apparati dello Stato. Interrogata, la Corte Costituzionale dichiara la incostituzionalità di questa legge, che alla mezzanotte di quello stesso giorno cessa di esistere. Tutto bene? E le rapine fatte in nome della legge con le “auto blu”? E i soldi rapinati, che fine fanno restano in mano ai rapinatori?

     Capite bene che la Corte Costituzionale non dovrebbe limitarsi al suo bravo compitino, ma  entrare nel merito, o essere interrogata di nuovo sugli effetti nefasti della legge in questione, e che non vengono meno con l'eliminazione della stessa.



     Tutto questo per dire che la ex Cirielli e il lodo Alfano sono un vulnus che non cessa di esistere con la loro dichiarazione di anticostituzionalità. Di fatto queste leggi, definite ad personam hanno permesso che i già volutamente abbreviati tempi di prescrizione per questo tipo di reati (modifica che però riguardava almeno formalmente tutti i cittadini) diventassero nei fatti un ulteriore riduzione del processo e quindi  un'incredibile diminuzione dei tempi di prescrizione per un singolo imputato. Se poi pensiano che il signore in questione, in quanto primo ministro ha potuto non essere presente in tribunale di fatto per non so quante volte, facendo perdere al processo giorni, mesi  preziosi per la sua funzionalità, capiamo bene di quanto nella realtà siano stati ridotti i tempi di questo dibattimento.

     Qui nessuno vuole perseguire un'alta carica dello Stato ma è del tutto evidente che nei tribunali italiani si è trattato Silvio Berlusconi in maniera ben diversa di come sarebbero, o sono stati trattati, tutti gli altri cittadini. Vi immaginate il signor Tore Rapina che si rifiuta di presenziare alle udienze che lo riguardano perchè ha una riunione condominiale, o perchè deve andare al lavoro, o chissà per cosa che non sia una malattia? Con questo non voglio dire che le giustificazione adottate da Berlusconi non siano accettabili. Il lavoro di primo ministro può essere più importante di un'udienza  in tribunale, ma per non ledere l'art. 3 della Costituzione, tutte le udienze annullate a causa della carica istituzionale del nostro, e i relativi tempi necessari fino alla fissazione dell'udienza successiva, dovrebbero allungare i tempi del processo, per rendere Silvio Berlusconi uguale agli altri cittadini di fronte alla legge. Anche la decisione, presa ad un certo punto,  di fare udienze solo il lunedi senza contabilizzare i ritardi per quanto riguarda la durata del processo stride, nei fatti, con la Costituzione.

     Capite bene che sommando i blocchi del processo, le varie interrogazioni alla Corte Costituzionale, e il trattamento di riguardo nei confronti di Berlusconi abbiano nei fatti accorciato i tempi di prescrizione del processo Mills di qualche anno abbondante. Ci sarà un giudice nella nostra Berlino italica che voglia almeno porre il quesito alla Corte Costituzionale?

                                                       paolosenzabandiere

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